Ha proprio ragione Tuttosport che stamane, in tono perentorio, ha titolato in prima pagina: ‘Allegri, cambia aria‘. E se non è sfuggita anche l’interpretazione maliziosa dell’invito che ci sta tutta, le immagini di Miretti, Soulé e Iling hanno subito centrato la questione del giorno. Prigioniera nel tunnel di una crisi già costata la dolorosissima eliminazione dalla Champions League, con tutto ciò che ne consegue, può la Juve continuare a impiegare a singhiozzo i suoi giovani talenti? No che non può. Nel marasma lisbonese, i tre ragazzi del 2003 hanno dimostrato che cosa significhi il vero attaccamento alla maglia: se non fosse stato per loro, l’umiliazione benfiquista sarebbe stata ancora più insopportabilmente urticante. E allora, caro Allegri, in questa Juve così malridotta, senza gioco, senza qualità, senza nerbo, il tempo dei “giocatori di categoria” è finito. Altrimenti, a che cosa serve la seconda squadra, meritoriamente allestita dalla società e non a caso ribattezzata Next Gen? Dal 2018, anno di fondazione, a oggi sono stati 25 i giocatori che hanno assaporato il debutto bianconero in Serie A. Fagioli, Iling, MIretti, Soulé sono la nuova onda verde. Cavalcarla è d’obbligo. Sprecarla, una jattura. Purtroppo, non è la sola.
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