Dall’Avvocato a Umberto, da John a mamma Margherita, da Boniperti a Montezemolo, da Lapo alla Triade: storie di rapporti e di addii che nel club bianconero non sempre sono stati sereni
Nelle dinastie esiste una ereditarietà dei ruoli, forse anche dell’estro e dell’abilità di regnare, a volte dell’autorevolezza. Le dinastie durano il tempo necessario a finire. Quasi sempre, in ogni caso, da parte di questo o quell’esponente, c’è un momento segnato da uno strappo violento con la propria storia e in fondo, anche con l’albero genealogico che l’ha generata. È successo così in queste ore, con il dimissionario Andrea Agnelli che ha chiuso i tredici anni della sua era alla Juventus lasciando tutte le società quotate in famiglia, comprese Exor e Stellantis, “chiudendo una parte importante della mia vita – ha detto al momento del congedo – per affrontare il futuro in maniera libera e forte, con la libertà di pensiero che altrimenti non avrei”, lasciando così intendere che la porta – quella è l’uscita, si prega di procedere con una certa fretta – gli è stata indicata.