TORINO – Gli innamorati pazzi del corto muso non saranno così d’accordo, perché in fondo quanto può contare segnare tanto se alla fine vinci, comunque? Anche di misura, magari con un solo tiro in porta, mentre l’avversario domina epperò impreca contro la sfortuna: se prendi i tre punti, tutto si dimentica. Ma i numeri contano ancora qualcosa e dunque, fuor di “metafora”: la Juventus fuori casa ha il secondo peggiore attacco di questo campionato stramarchiato dal dominio del Napoli. Sei gol segnati in nove trasferte: solamente lo Spezia a quota 4 ha fatto peggio.
Poca gioia
E se il rendimento complessivo non è così disastroso – neanche eccellente, tutt’altro – con quattro vittorie, due pareggi e tre sconfitte – la difficoltà nel concretizzare le occasioni create è palese. Torino, Lecce, Verona e Cremonese sono state sconfitte dalla Juve alla stessa maniera: 1-0 sofferto, corto muso al cubo, allo Zini (ultimo successo in trasferta , l’unico nel 2023) addirittura allo scadere dopo che i grigiorossi ultimi in classifica avevano pure sfiorato più volte la rete del vantaggio. Altro dato: mai la squadra di Massimiliano Allegri ha segnato più di un gol nei suoi viaggi lungo lo Stivale. Anzi no, l’ha fatto all’Emirates contro l’Arsenal il 17 dicembre, ma contava nulla: era un’amichevole. Estendendo il conteggio al difficoltoso cammino in Europa, c’è stato un tempo (25 ottobre 2022) in cui la Juve ne ha segnati addirittura tre al Benfica sul campo dei portoghesi: ma anche in quel caso ha avuto un’importanza pari a zero, con eliminazione dalla Champions quale spiacevolissima conseguenza.
Osi li batte tutti
Il problema, insomma, è serio. Non sarà irrimediabile, ma grave lo è di sicuro, per una squadra che in generale segna poco e che tra Dusan Vlahovic e Arkadiusz Milik – al netto degli infortuni – ha prodotto meno in coppia rispetto al solo Victor Osimhen (il nigeriano conduce 16 a 12). Alla Salernitana toccherà fornire risposte indirettamente sulla sterilità juventina. Vale a dire, alla peggiore difesa del campionato…