UDINE – C’è rammarico in casa Udinese al termine della partita pareggiata contro il Sassuolo. Pur essendosi trovati per due volte in vantaggio, infatti, i bianconeri sono stati ripresi dagli emiliani, che escono dalla Dacia Arena con un punto importante. Un risultato che lascia con l’amaro in bocca la squadra allenata da Sottil, che conferma le difficoltà nel ritrovare la vittoria: “Secondo me è stata un’ottima partita, abbiamo creato tantissimo, abbiamo calciato molto in porta. Ben 17 tiri, 11 nell’area, 8 in porta. Dispiace per i gol presi, quelli sono da evitare, perché sul cross la respinta deve essere fatta meglio e l’autogol è una situazione che va gestita con più serenità. Una botta pesante, ma ci siamo rialzati. Nel secondo tempo abbiamo spinto tantissimo, tutti quelli che sono entrati e hanno iniziato la partita hanno dato il massimo. Io ho visto un’Udinese che ha cercato di vincere in tutti i modi la partita. Non ci dimentichiamo che contro c’era un Sassuolo ottimo. Vorrei fare i complimenti al nostro capitano (Pereyra, ndr), che con poca autonomia si è messo a disposizione, poi c’è stato l’ingresso di Thauvin che ha fatto bene. Certo, non vinciamo da tanto tempo, ma io faccio l’allenatore e devo vedere le cose a 360 gradi. Abbiamo 30 punti e siamo settimi in classifica, l’anno scorso ne aveva 23“.
Udinese, Sottil e la contestazione dei tifosi
Nei minuti finali Padelli per incitare i compagni ha detto “Ci giochiamo la vita”, una frase forte: “Questa frase rappresenta il gruppo straordinario che io alleno. Un gruppo che lavora sodo e duro tutti i giorni, che accetta di radunarsi qualche giorno prima, perché è consapevole che a Torino non è stata una bella prestazione. Io vivo il quotidiano e sono stracontento di quello che stanno facendo. Oggi hanno dato tutto. Pure un ragazzino del 2006 come Pafundi è entrato e ha messo l’anima. Se vogliamo vedere solo il bicchiere mezzo vuoto e non tutto il resto è un conto. Nessuno è contento qui o festeggerà, ma il nostro compito è analizzare con lucidità le partite e andare a lavorare“. Sulla contestazione dei tifosi a fine gara: “Io conosco bene questi tifosi, ho avuto l’onore di giocare 4 anni per l’Udinese. Li ho sempre trovati molto educati e molto collaborativi. Sono sempre stati un valore aggiunto e lo sono anche oggi. Come ci prendiamo gli applausi, rispettiamo i fischi. Però possiamo dire la nostra. Non ho visto una squadra che non ha lottato su ogni pallone. Forse è successo a Torino, ma nel calcio capita, non si gioca da soli. Poi vedo anche la classifica, abbiamo 30 punti. Questo è un gruppo che vuole regalare loro delle vittorie e ce la mettono tutta. Poi se la sentono di fischiare li accettiamo e ognuno fa le proprie considerazioni“.