E’ ancora presto per capire se si tramuterà in tendenza, ma il dato è indubbiamente interessante e va tenuto d’occhio. A metterlo in evidenza è il neopromosso Monza che, nell’ultimo turno a Bologna, ha vinto 1-0 schierando 9 italiani titolari su una rosa che ne comprendeva addirittura 12 su 16. L’italianità del Monza è una novità tale, soprattutto nelle dinamiche attuali del calcio e della globalizzazione in generale, che per rintracciare un precedente è necessario risalire agli Anni 90 con il Piacenza che aveva in rosa soltanto Italiani; più semplice, allora, visto che il numero di stranieri era contingentati e gli effetti della Sentenza Bosman (data 1995) sulla libera circolazione dei calciatori comunitari erano ancora di là dallo spiegarsi.
In controtendenza
Sarà interessante, ora, capire se la scelta del Monza di privilegiare gli italiani si rivelerà strategica (e quindi di lunga durata e di prospettiva) oppure tattica, cioè mirata a ridurre l’impatto del salto di categoria dalla B alla A con giocatori (ovviamente di qualità adeguata) già svezzati nei confronti del campionato italiano. L’opposto, per esempio del modo in cui ha operato la Cremonese che ha impostato la propria rivoluzione di mercato basandosi soprattuto sugli stranieri fallendo, almeno per ora, l’obiettivo. Senza dimenticare che tutto questa va in controtendenza rispetto a club dai vivai storici come Atalanta (2 italiani in partenza a Roma contro la Lazio) e Torino (solo un italiano al via a San Siro contro il Milan). La curiosità “in prospettiva” è d’obbligo perché uno dei problemi del ct Roberto Mancini, e di conseguenza del calcio italiano, è che la disparità nell’uso preponderante degli stranieri si aggrava ulteriormente quando si parla di squadre che disputano le Coppe e si arriva addirittura a superare il 70 per cento di non convocabili. Insomma: se deciderà di compiere il salto di qualità verso l’Europa, il Monza continuerà sulla linea dell’italianità o diventerà pure lui esterofilo? La risposta a questa domanda potrà spiegare molte cose anche sul livello medio dei calciatori italiani.