Con 158 sì, 3 no e 3 astenuti l’Aula del Senato ha approvato l’emendamento del Governo che sopprime l’estensione dei contratti di licenza per i diritti tv in corso per gli eventi sportivi, compresi quelli del calcio. La misura, introdotta con un emendamento a prima firma del senatore di Forza Italia Claudio Lotito, riformulato nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, risulta quindi stralciata dal provvedimento. L’emendamento per cancellarla, identico a uno a prima firma Maiorino (M5s), è passato quasi all’unanimità. La norma, inserita nel corso dell’esame delle Commissioni, dava la possibilità di prorogare di ulteriori due anni, oltre ai tre già previsti, le attuali concessioni. Il senatore e presidente della Lazio aveva commentato così la notizia che il suo emendamento sarebbe stato bloccato: “Ci dovranno spiegare il motivo, io non sono d’accordo visto che avevo presentato l’emendamento per attuarla”.
Cosa cambia per Dazn e Sky
Nel 2021 la Lega di Serie A aveva assegnato alla piattaforma di streaming online Dazn i diritti televisivi del campionato per il triennio 2021-2024 a fronte di un pagamento di 840 milioni di euro all’anno. Sky, per circa 70 milioni, si era assicurato il pacchetto della trasmissione di tre partite senza esclusiva, per un totale di 910 milioni di euro l’anno incassati dalla Lega che puntava a rilanciare solo un anno fa per raggiungere la cifra di un miliardo a stagione. Ma il depauperamento del nostro campionato e l’asta nello stesso periodo per una Champions rivoluzionata e con tantissime partite con ogni probabilità si allontanerà da quelli che erano i desideri della Serie A, che non a caso si era mossa con Lotito sperando almeno di poter ridiscutere con i broadcaster sulla base di quanto ottenuto questi anni, cifre che saranno destinate ad abbassarsi.