No, non ci si gioca soltanto l’accesso all’Europa League. Questa sera nella sfida di ritorno dei playoff, in casa del Nantes, ci si gioca molto, molto di più. Massimiliano Allegri, in particolar modo, si gioca parecchio più del previsto. Si gioca il passato, ad esempio: e quello status di corazzata europea che proprio lui, a dispetto di tutto e tutti, aveva (ri)costruito attorno alla Juventus. E si gioca il futuro. Sì, inutile girarci intorno. Allegri si gioca una buona fetta d’una comoda permanenza in bianconero. Perché va bene un contratto blindatissimo (altre due stagioni oltre a questa sono vidimate con firma in calce) e sontuosissimo (nove milioni di euro netti per ciascuna stagione sono garantiti) e va bene anche un bel «chissenefrega» – ammesso e non concesso – rispetto agli eventuali rilievi sul gioco/non gioco della squadra… Epperò, se a un risultatista levi i risultati, beh, allora crolla un po’ tutto il castello al punto che finiscono per passare in secondo piano persino le meritatissime e indiscutibili lodi giunte da più parti circa la serenità che il tecnico riesce a trasmettere al gruppo in un momento così complicato come quello che sta suo malgrado vivendo la Juventus: fatto cioè di rivoluzioni societarie, penalizzazioni, inchieste, incertezze. Uno scossone via l’altro, insomma, che tuttavia Allegri è in parte riuscito ad attutire per il gruppo. Una «serena» eliminazione persino dalla Europa League e addirittura (pur con tutto il rispetto) contro il Nantes, però, servirebbe a poco.
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Allegri si gioca il futuro Juve: contro il Nantes sfida senza appello
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