TORINO – Il rinnovo di Gvidas Gineitis è solo il primo passo di un lunghissimo lavoro che attende Davide Vagnati da qui ai mesi estivi. Il fronte più caldo, vista la caratura dei giocatori, è senza dubbio quello relativo ai riscatti dei cartellini che in questo momento non sono di proprietà del Toro. A partire da Ivan Ilic e Nemanja Radonjic: due storie così uguali, ma allo stesso tempo profondamente diverse. Uguali perché sugli accordi con Verona e Marsiglia ci sono obblighi di riscatto già pattuiti: il primo a 16 milioni (17 con le provvigioni), il secondo a 2. Diversi, invece, sono i momenti che stanno vivendo in granata: il primo è appena sbocciato, il secondo è in rotta di collisione con Juric dopo lo scontro col tecnico nel derby. Poi ci sono i casi spinosi: Nikola Vlasic (per farlo restare sotto la Mole servono 15 milioni da versare al West Ham) e Aleksej Miranchuk (l’Atalanta chiede 12 milioni e non farà sconti) sono in attesa di conoscere il loro destino. In questo caso, sarà decisiva la volontà di Cairo: rilanciare oppure lasciarli andare disattendendo le idee di Juric? Servirà un’attenta riflessione, dalla quale passa il Toro che verrà.
Il futuro di Lazaro
In ballo pure il futuro di Lazaro, per il quale si tratterà con l’Inter il rinnovo del prestito (o il riscatto immediato), così come le questioni Gravillon e Vieira, oggi ancora indecifrabili per via dello scarso minutaggio avuto finora. Dai riscatti ai rinnovi, il passo è breve. Ma su due giocatori non ci sono dubbi: Ola Aina e Koffi Djidji saluteranno il club a fine campionato. Per ciò che riguarda Karamoh e Gemello, invece, la società sembra propensa ad esercitare le opzioni di prolungamento a disposizione: per il francese è biennale, per il portiere classe 2000 annuale. In stand-by Michel Adopo: il Toro ha già intavolato la trattativa per la prosecuzione del rapporto, ma la fumata bianca non si vede ancora. La sensazione è che il matrimonio possa proseguire, vista la crescita del centrocampista francese negli ultimi mesi. Occhi su giugno 2023, ma guai a dimenticare i contratti che scadono 12 mesi dopo. E sono tanti: Singo, Vojvoda, Rodriguez, Linetty e Milinkovic-Savic (più Berisha). I primi cinque sono elementi strategici per il Toro, che per il momento si sta muovendo coi piedi di piombo. Anche perché tutte le strade dei riscatti e dei rinnovi passano dal futuro di Juric, il più incerto di tutti, a conti fatti.