MILANO – Dall’Inter all’Inter, dalla panchina delle formazioni giovanili allenate per 18 anni fra il 1988 e il 2006 (dai Pulcini agli Allievi), al prestigioso ruolo di responsabile del settore giovanile. Gianluca Andrissi, 60 anni il prossimo 13 maggio, è infatti in pole per prendere il posto che il 30 giugno lascerà Roberto Samaden. La miniera d’oro del club nerazzurro, dunque, potrebbe rimanere nelle mani fidate di un uomo che ha costruito gran parte della sua carriera all’Inter. Andrissi ha sempre avuto un ottimo rapporto col ds Piero Ausilio che infatti già nell’estate 2021 l’ha richiamato a Milano per seguire i calciatori usciti dal vivaio e mandati a farsi le ossa in prestito. Andrissidopo le esperienze in panchina (ha guidato anche la Primavera della Pro Sesto e il Pavia), ha cambiato ruolo, diventando direttore sportivo, prima al Monza (dove nel 2011 aveva iniziato come direttore tecnico), quindi al Renate, al Como, allo Spezia e alla Feralpisalò, l’ultimo club prima del rientro all’Inter.
Il prescelto dopo il vincente Samaden
Adesso è lui uno dei favoriti, se non “il”, per sostituire Samaden che in 33 anni di servizio all’Inter, di cui 13 alla guida del settore giovanile, ha scritto la storia di questo club e non solo, visto che ha vinto ben 16 scudetti – l’ultimo, in attesa che si concluda quest’annata, con la Primavera di Chivu nel ’21-22 -, diventando così il dirigente più vincente della storia del calcio italiano a livello giovanile. Risultati pesanti in campo, ma anche fuori quelli di Samaden, visto che dalla cantera nerazzurra sono usciti tantissimi giocatori che hanno permesso alla società nel corso degli anni di incassare molti milioni da iscrivere a bilancio o investire sul mercato. Gli ultimi due gioielli, titolari nella squadra campione d’Italia di Chivu, sono stati Casadei, ceduto la scorsa estate al Chelsea per 15 milioni più 5 di bonus, e Fabbian, mandato in prestito alla Reggina e oggi fra i migliori centrocampisti della Serie B, candidato anche a tornare la prossima stagione per prendere il posto in rosa di Gagliardini.