Da quando è subentrato, in tre gare ha guadagnato 5 punti: “Dobbiamo saper cambiare continuamente. Punto su Nzola e su Maldini. E credo nell’ottimismo”
C’è una poltrona, molto comoda, sulla quale Leonardo Semplici si stava tormentando: “Senza una squadra stavo malissimo, mi chiedevo perché mi chiamassero in tanti ma poi restassi sempre fermo, nella mia casa di Firenze. E così mi sono alzato dalla poltrona e mi sono dato da fare: corsi di psicologia, di comunicazione e tanto aggiornamento. Ho girato su molti campi, il calcio è in continua evoluzione. Non si può restare fermi”.