in

Dunga: “Brasile, vedo bene Ancelotti. Non conta essere belli, ma vincere. E quella cena con Bearzot…”

L’ex allenatore della Seleçao si racconta: “Il Real sembrava una squadra finita e Carlo l’ha rigenerata. I miei anni a Firenze con Baggio, brasiliano mascherato da italiano, e quella finale con la Juve…”

Vive a Porto Alegre, è ricco ma se ne frega, festeggerà a ottobre i 60 anni ballando con i vecchietti amici dell’ospizio. Si divide tra i tre figli, le sue aziende, quella edile, l’altra rigorosamente no profit che distribuisce cibo e farmaci ai poveri, e le conferenze in giro per il Brasile dove racconta agli imprenditori la sua esperienza di uomo che ha gestito altri uomini. Per il resto, con Carlos Verri detto Dunga è quasi una rimpatriata nel nome di quel genio abnorme di Walt Disney. Dunga è il nome portoghese di Cucciolo, il nano preferito di Biancaneve. Dunga più Dotto fanno due su sette.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


Tagcloud:

Reggina, Inzaghi alla ricerca di una scintilla

Juventus, la strategia per il futuro portiere: Carnesecchi se parte Szczesny