Giocava ad Eindhoven con Ronaldo, doveva essere l’asso del centrocampo nerazzurro ed è finito nella top 10 dei bidoni. E quel soprannome un po’ inquietante e un po’ alcolico…
Ai tempi dell’Inter Moratti gli fece un contratto di tre anni per quattro miliardi di lire a stagione. C’erano ancora le lire, sì. Rimase il tempo di una barzelletta ben raccontata, una sola presenza in campionato e tanti saluti. Ma quei soldi li intascò, insieme a tanti altri, nel corso della più sopravvalutata carriera degli ultimi trent’anni. Oggi scopriamo che il suo conto in banca è stato prosciugato. Gli sono rimasti 610 euro. Soldi che – al netto del cambio di valuta da lire a euro – stanno lì a ricordarci quanto effimera sia la gloria di un calciatore e quanto facile sia dilapidare un patrimonio, soprattutto se ti chiami Vampeta – così venne ribattezzato Marcos André Batista Santos – e devi tenere fede al tuo soprannome, che significa Vampiro.