Il pari con la Salernitana rimanda la festa scudetto, ma fa parte di un momento non facile per gli azzurri: un calo è fisiologico e non preoccupa, ma Spalletti può sfruttarlo per migliorare in futuro
1 maggio
– Napoli
Il giorno dopo è quello del dispiacere, per chi aveva raggiunto Napoli convinto di festeggiare lo scudetto e deve ripartire non potendo trattenersi ancora; del nuovo conto alla rovescia, perché la rumba dei festeggiamenti potrebbe ripartire mercoledì o giovedì; e dell’analisi, che spetta soprattutto a Luciano Spalletti. Ciò di cui quasi nessuno parla, ossia i motivi del pareggio interno con la Salernitana, è l’unico pensiero del tecnico che non può non inquadrare il risultato di ieri in un contesto più ampio e generale. Gli ultimi due mesi del Napoli sono stati zoppicanti, soprattutto se confrontati con il resto della stagione. Tra la sconfitta interna con la Lazio (3 marzo) e il pareggio di ieri c’è stata una sola vittoria casalinga in campionato, l’eliminazione in Champions contro il Milan e una sensazione di difficoltà atletica e in parte tattica, testimoniata anche dalla minore produzione offensiva sia in termini di occasioni sia di gol.