Cabrini e Prandelli, Vieri e Inzaghi e non solo: gli ultimi grandi affari sono stati quelli per Kulusevski, Romero e Demiral, accendendo i fari della procura. Ma l’Atalanta resta la miniera a cui la Signora guarda anche oggi per l’apertura di un nuovo ciclo
Gli ultimi nomi sono quelli di Giorgio Scalvini, la cui quotazione di mercato è già esplosa a livelli che rendono la questione più complessa, e soprattutto di Marco Carnesecchi, uno dei pochi nomi nella ristretta lista del taccuino bianconero per guardare al futuro della propria porta. Quella tra Bergamo e Torino, e viceversa, è una strada battuta da decenni di affari, arricchendo di motivi ogni incrocio tra Juventus e Atalanta. Un asse che è stato ed è anche oggetto delle recenti attenzioni della giustizia, ordinaria e di conseguenza sportiva. Ma che, a prescindere dagli uomini del momento, da una parte e dall’altra, non perde mai di attualità, com’è normale che sia tra un club votato alla produzione dei giocatori e un altro abituato a pescare il meglio per costruire l’eccellenza.