I rossoneri devono provare ad aggredire subito senza dare respiro agli interisti, che spesso concedono spazio a chi li attacca
Un mio amico, quando deve sostenere la tesi dell’imprevedibilità della vita (e dunque anche del calcio), ripete che soltanto i treni hanno la strada segnata: corrono su e giù per i binari e non c’è verso di spostarli. Ma noi uomini il destino lo abbiamo nelle nostre mani, nei nostri piedi, nelle nostre teste, e quindi, trasferendo il discorso sul prato dove oltretutto rimbalza un pallone, non ci può essere un risultato già scritto: nulla è mai finito fino a che l’arbitro non fischia tre volte, tutto è sempre in divenire.