Le altre big italiane devono cedere i pezzi pregiati ma lo fanno a una quotazione superiore a quella con cui erano arrivati. Da De Ligt alle potenziali uscite di questa estate, alla Signora non succede da un pezzo: lo dice la storia delle ultime sessioni
Dall’affare Tonali a quello poi non (ancora) maturato per Barella, ma sarebbe stato lo stesso per Leao o Lautaro, fino all’uscita di Kim e al rischio partenza di Osimhen, per le big italiane si profila un’estate di possibili dismissioni, obbligate dal buon senso di cogliere le occasioni che oggi offre il mercato per fare cassa. Uno stop ai rispettivi progetti tecnici, ma si tratta in ogni caso di giocatori valorizzati, che partirebbero per cifre molto molto superiori rispetto a quelle a cui erano arrivati. Una dinamica a suo modo virtuosa e, come rivela lo storico recente e viste anche le prospettive di breve termine che si delineano, totalmente sconosciuta all’attualità della gestione tecnica della Juventus.