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Bandiere, dirigenza, cessioni: come cambia il Milan con RedBird (e in cosa resta lo stesso)

Alla prima vera estate sul ponte di comando, Cardinale ha cambiato profondamente pelle al Diavolo, mantenendo però alcune linee guida ereditate da Elliott. È un club in profonda trasformazione

L’inizio dell’estate per la gente milanista è stato come uno di quei temporali autorigeneranti: resta in zona troppo a lungo. Ibra, Maldini, Berlusconi, Tonali. Schiaffi in serie (tutti con motivazioni diverse) al presente e al passato, anche se c’è un drappello – non così scarno – di tifosi che invita alla prudente attesa, ricordando trascorsi piuttosto vicini nel tempo: in fondo, racconta chi resiste alla tentazione di farsi divorare dal pessimismo, anche con Elliott il “sentiment” rossonero era stato simile. Salvo poi ricredersi, alla luce dei fatti. RedBird, che di Elliott è erede non soltanto in termini pratici, ma anche filosofici, immagina un percorso in cui le scelte e le linee guida strategiche affidate da Gerry Cardinale alla dirigenza rossonera vengano premiate dai risultati e dall’apprezzamento popolare.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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