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Thuram alla Lukaku: sboccia la Thu-La con Lautaro, così l’Inter cerca un nuovo totem

Marcus garantisce più dribbling e presenza in area. Ora deve fare dimenticare Romelu

Era un giovanotto con un fisico che sembrava già scolpito da Fidia e un cognome pesante lì dietro la schiena. Andato a bottega in Renania pensava (giustamente) di sbocciare più in fretta che nel placido campionato francese. Marcus Thuram, figlio del grande Lilian, iniziava a far gol nel Borussia Mönchengladbach quando entrava a San Siro per la prima volta all’inizio della stagione 2020-21, quella poi conclusa con lo scudetto contiano: anno comunque assai strano, stadi ancora tristemente vuoti per colpa del Covid e controlli triplicati all’ingresso. Per convincere un addetto del Meazza a farlo entrare servì che Marcus mostrasse sul cellulare la sua pagina Wikipedia: ai tempi era molto meno ricca di adesso, ma fu comunque convincente. A ripensarci, quella partita nel girone di Champions, datata 21 ottobre 2020 e finita 2-2 con doppietta (guarda caso) di Romelu, era davvero una finestra sul futuro. Lo stesso francese, intervistato qualche giorno prima della sfida dalla Gazzetta, aveva dato prova di preveggenza: «Ho sempre avuto una grande ammirazione per Lukaku. Lo seguivo quando era giovanissimo, per me è sempre stato una fonte di ispirazione. Spero di diventare più forte di lui, lavoro tutti i giorni per questo», diceva sicuro. Insomma, pareva tutto già scritto tre anni fa: quei due giganti avrebbero dovuto militare nello stesso reparto. Il più giovane francese sarebbe dovuto stare un passo indietro rispetto al più esperto belga per apprenderne le arti magiche, ma sapeva pure che il futuro prima o poi sarebbe stato suo.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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