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Kamada, primo giorno alla Lazio circondato dai tifosi: svolte le visite, ecco le firme a Formello

Arrivato a Roma ieri, nella giornata odierna ha svolto i consueti esami presso l’Isokinetic, prima di raggiungere il quartier generale biancoceleste con i suoi procuratori. C’è grande attesa intorno a lui

La prima giornata da laziale. Daichi Kamada, che ieri pomeriggio è atterrato a Roma, ha svolto le visite mediche con la Lazio. Arrivato in Paideia poco prima delle otto del mattino, fra un test e l’altro, ha parlato con un giapponese tifoso della Lazio, Hanabi, che lo ha accolto con grande entusiasmo. In realtà erano tanti i laziali ad accoglierlo. Nel primo pomeriggio si è poi recato all’Isokinetic per gli esami fisici. Poi il trasferimento a Formello dove, accompagnato dagli agenti, ha firmato il contratto che lo legherà alla Lazio per i prossimi 4 anni, con uno stipendio da circa 3 milioni di euro, uno dei più alti dello spogliatoio. Con lui la Lazio ha trovato il sostituto di Milinkovic, partito per l’Arabia.

il profilo

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Quantità e qualità, oltre alla capacità di sapere incidere nelle gare di coppa. La percentuale realizzativa di Kamada in campo internazionale si alza notevolmente: 19 gol in 125 partite in Bundesliga (media di 0,152 reti a incontro), ben 14 in 31 apparizioni fra Europa e Champions League (0,45 di media). In pratica triplica il rendimento in Europa. Al punto che, pur essendo centrocampista, è stato il capocannoniere dell’Eintracht nella Champions League del 2022-23 (3 centri), e nell’Europa League del 2021-22 e del 2019-22. Nel 2019, quando Kamada segnò una doppietta all’Emirates contro l’Arsenal, Goncalo Paciencia, all’epoca suo compagno di squadra, trovò un modo simpatico per esaltarlo: “Cosa c’è di meglio al mondo del sushi? Daichi Kamada!”. Inizialmente ha faticato a imporsi in Europa. Faceva panchina a Kevin-Prince Boateng. Kovac, all’epoca tecnico del Francoforte, disse che “Kamada è molto estetico, gioca un calcio molto elegante, con una ottima tecnica”, ma “non ha ancora abbastanza carattere”. Col tempo però è maturato, diventando perfino un leader della squadra. Il giapponese, d’altronde, è molto inquadrato e quel che vuole lo ottiene spesso in fretta: a 21 anni era già sposato, a 22 era padre di famiglia. “La mia prima stagione in Germania è stata molto difficile, era tutto molto diverso dal Giappone. Avevo capito di poter diventare professionista che ancora andavo a scuola, avevo 17 anni, poco tempo dopo ero già a un livello più alto di quanto pensassi”. Ora deve aiutare la Lazio a fare il salto di qualità. E a confermarla.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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