La sostenibilità nel calcio italiano sta diventando un’esigenza: tra talenti azzurri e scommesse da mercato, in ogni ruolo ci sono ragazzi sotto i 21 anni che affilano le armi
Il Napoli campione d’Italia è una delle due squadre in Europa, insieme all’Union Berlino, a non aver concesso minuti ad un Under 21 nella passata stagione. L’Inter finalista di Champions League ha chiuso come quarta squadra del continente per età media più anziana dietro a formazioni sicuramente non di prima fascia come Bochum, Ajaccio e Cadice. Due dati che lanciano un messaggio chiarissimo: la Serie A non è un campionato per giovani. O almeno, non ancora. Ma lo può diventare, perché il talento non manca e la consapevolezza di questo assunto è aumentata negli ultimi mesi. Non solo per i successi delle giovanili azzurre, in finale al Mondiale U20 e sul tetto d’Europa con l’U19. Il movimento infatti ha capito che la sostenibilità passa per i talenti di domani ed è aumentata l’attenzione sia verso i settori giovanili propri che quelli altrui alla ricerca della prossima stella.