L’ex bandiera viola a tutto campo: “Dopo due finali perse la squadra ha bisogno di fare un salto. Arthur è il regista che serviva, Parisi è veramente forte. L’Italia? Giusta la scelta di Spalletti, se mi porta con lui sono pronto”
I l ragazzo che giocava guardando le stelle ora guarda i giocatori con l’occhio di addetto ai lavori. La prima giornata l’ha divertito ma soprattutto commosso per il tributo generale a Mazzone: perché Giancarlo Antognoni quella frase sulle stelle gliel’hanno cucita addosso con Carletto allenatore. “Era la metà degli anni Settanta: lui veniva dall’Ascoli, la Fiorentina era la sua prima vera vetrina e io stavo per impormi. Ero molto legato a lui: mi ha fatto anche capitano. Come allenatore era abbastanza rigido, ma prediligeva i giocatori tecnici e infatti i vari Pirlo, Guardiola e Baggio lo ricordano con grande affetto. Anche tutti gli altri, perché era una persona stupenda: empatico, con la battuta pronta”.