Le proprietà di Inter e Milan, che non hanno rapporti, sognano entrambe di vincere la seconda stella
C’è stato un momento in cui la convergenza era smaccata, con l’apice toccato in un derby del sabato di Pasqua 2017 giocato alle 12.30 per andare incontro al fuso orario di Pechino e dintorni. Era il derby cinese, un interregno durato poco più di un anno, in cui entrambe le milanesi avevano messo radici a Oriente. Un derby nel derby insomma, poi naufragato assieme all’insolvenza di Li Yonghong, che ha consegnato il Milan nelle mani di Elliott. Dalle quali è passato in quelle di RedBird. Quando il Diavolo è diventato americano, la convergenza è finita dapprima in termini banalmente geografici – New York e Nanchino, dove ha sede Suning, sono agli antipodi: 12 ore di fuso – e poi anche in termini più prosaici. Adesso i due club viaggiano da separati in casa nella stessa città, come racconta il percorso solitario che li porterà al nuovo stadio di proprietà. Suning e RedBird, due mondi diversi, due aziende diverse. La corsa, per tutti, è alla seconda stella.