Nell’estate 2019 la Juventus scelse Maurizio cercando la discontinuità con Max: sono universi distanti per approccio tattico, rapporto coi giocatori e modo di vivere il proprio ruolo. Ma tra i due non ci sono solo differenze
Nell’estate del 2019 la Juve decise di affidarsi a Maurizio Sarri per cambiare. Si giungeva da cinque stagioni di successo sotto la gestione di Max Allegri, che aveva dato continuità agli anni scudettati di Antonio Conte, ma all’interno della dirigenza cresceva l’idea di proporre una squadra diversa, che guardasse più all’estetica del calcio e non solo al risultato. Non è l’unica differenza sull’approccio dei due allenatori, tra i più navigati della Serie A. Vediamo tre punti in comune e tre differenze sostanziali, alla vigilia di un Juve-Lazio che sarà molto significativo per il percorso stagionale di entrambe.