C’era molta curiosità e attesa per l’accoglienza della Curva Sud e di tutto lo stadio per l’ex centrocampista rossonero e l’allenatore
Le premesse per un’accoglienza affettuosa c’erano tutte, e sono state confermate. Sandro Tonali ha fatto ritorno per la prima volta a San Siro da avversario accolto dagli applausi di tutto il Meazza. Ha iniziato lui, a essere pignoli: quando è entrato in campo nel riscaldamento ha iniziato ad applaudire verso le tribune, immediatamente ricambiato. Ma l’apice è arrivato su iniziativa della Curva Sud, che prima ha chiamato a raccolta le voci di tutto lo stadio e poi ha fatto partire due cori. Uno scandendo nome e cognome e l’altro con uno slogan che non ha bisogno di ulteriori commenti: “Tonali uno di noi”. Il massimo, per un giocatore che ha cambiato maglia ma che resterà sempre tifoso rossonero nel cuore.
a gran voce
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Un momento condiviso davvero da tutto San Siro, perché agli applausi della gente milanista si sono uniti quelli degli oltre quattromila tifosi del Newcastle. Capitolo Pioli. Onestamente? Ci si poteva attendere di peggio. Quando sono iniziate le prime note di “Freed from desire” è partito qualche fischio qua e là – nulla di drammatico – e quando è arrivato il momento del ritornello “Pioli is on fire” lo stadio l’ha cantato. Magari non col trasporto dei vecchi tempi, ma l’ha cantato. Il brano però è stato interrotto in netto anticipo rispetto al consueto. Nessun problema al momento delle formazioni: lo speaker ha chiamato il suo nome, San Siro ha risposto a gran voce.