Oltre a Osimhen manca Anguissa: il tecnico pensa a soluzioni nuove per esaltare Raspadori e Simeone
l e riflessioni sulle opportunità che sorgono dalle difficoltà sono di vecchia data e ampiamente dibattute. Un tale rapporto di genesi correlativa è alla base di molti scritti sul pensiero positivo e di questi periodi ce ne sarebbe decisamente bisogno, dalle parti di Castel Volturno. Il rapido riassunto delle puntate precedenti tratteggia uno scenario cupo, teso, che sa di angustia: Rudi Garcia senza l’appoggio di squadra e società, De Laurentiis che si stabilisce al centro sportivo per ristabilire ordine e disciplina, i giocatori che tornano acciaccati dalle nazionali. L’allenatore, nel momento più delicato della sua esperienza al Napoli, ha perso nel giro di due settimane il suo fedelissimo Anguissa, infortunatosi contro la Fiorentina, e Osimhen, dalle cui reti passa tanto delle ambizioni del club. Deve fare a meno anche di Juan Jesus, che ha subito una ricaduta, ma perlomeno ritrova Rrahmani, che riprende il suo posto da titolare al centro della difesa nell’inedita coppia con Natan. Mario Rui scalpita, forte del rientro tardivo di Olivera.