Quasi un terzo dei falli di squadra della Juve a San Siro sono arrivati dal difensore azzurro in missione per fermare il portoghese e richiamato in panchina nel finale per evitare il secondo cartellino
Tra i protagonisti che hanno reso avvincente la sfida tra Milan e Juventus c’è sicuramente Gatti. Il difensore bianconero è finito sotto i riflettori dopo le parole di Pioli al termine del match, dal momento che – a detta del tecnico rossonero – “è stato ammonito dopo 22 falli”. I dati Opta fanno chiarezza: il centrale juventino ha commesso 5 falli dei 16 juventini rilevati nel corso del match. Anche Allegri a un certo punto ha avuto però paura che il suo giocatore non terminasse la partita, tanto da sostituirlo nei 12 minuti finali con Huijsen: in un primo momento sembrava che potesse lasciare il campo Rugani, non al meglio, poi l’allenatore ha chiamato Gatti, che era già stato ammonito per un intervento su Leao.
SOTTO LA LENTE
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Gatti ha tirato fuori un po’ di mestiere, nel duello con Leao. Falli non plateali, ma con quel pizzico di cattiveria agonistica a condire una serata di certo non facile, contro un avversario imprevedibile. Alla sua venticinquesima partita in A (gara ufficiale numero 34 nella Juve prima squadra, contando le altre competizioni) se l’è cavata mettendoci tanto il fisico e anche la testa nei momenti delicati, provando a non lasciarsi mai scappare l’avversario. Mariani gli ha mostrato il giallo dopo un paio di richiami, Allegri ha voluto evitare il peggio togliendolo dal campo sul rush finale. E Pioli lo ha inserito tra le note negative di una serata che aveva immaginato diversamente.