Nelle tre stagioni nerazzurre alla Scala del Calcio ha firmato 39 delle sue 78 reti. Implacabile nell’anno dello scudetto con Conte, nel 2022-23 è stato lui a regalare il passaggio ai quarti stendendo il Porto
Lo fischieranno, questo lo ha messo in preventivo da tempo, da quando la scorsa estate ha deciso di voltare le spalle all’Inter e ai suoi tifosi. Romelu Lukaku, però, non è intimorito dal trattamento che riceverà oggi a San Siro. Anzi… Il Meazza è uno stadio che gli piace tanto e lo ispira. Lo dicono i numeri: sui 78 gol segnati con la maglia nerazzurra, la metà li ha firmati alla Scala del Calcio. Un impianto dove la gente di fede interista lo ha fatto sentire un Re e lo ha incoronato successore di Mauro Icardi. Gli era stato anche perdonato il primo tradimento, quello del 2021 per tornare al Chelsea. Il secondo… no.
IMPLACABILE
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Nell’anno dello scudetto 2020-21, con Antonio Conte in panchina, il belga a San Siro è stato una sentenza: lì ha firmato 16 dei suoi 24 gol in campionato, decidendo i match contro Torino, Napoli, Spezia, Sassuolo e Lazio, ma battendo il portiere avversario anche contro Fiorentina, Milan, Bologna, Crotone, Benevento, Genoa, Roma e Udinese. Al Meazza ha disputato in tutto 69 partite, comprese le 4 in casa del Milan (3 in campionato e una in Champions). In tutto, come detto, alla Scala del Calcio ha segnato 39 gol: 30 in Serie A, 5 in Champions, 1 in Europa League e 3 in Coppa Italia. Tra le reti in Europa da ricordare quella del 2022-23, nell’andata degli ottavi con il Porto, una zampata che è risultata decisiva per passare il turno.
IBRA E MURALES
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A San Siro, vestito di nerazzurro, Big Rom si sentiva invincibile e ha avuto il coraggio di sfidare anche Ibrahimovic, suo ex compagno al Manchester United. Memorabile il testa a testa (con tanto di offese e minacce) tra i due nei quarti di finale di Coppa Italia: era il 26 gennaio 2021 e in quel match lo svedese (poi espulso per doppia ammonizione) sbloccò il risultato (1-0), il belga pareggiò su rigore (1-1), prima della prodezza su punizione di Eriksen all’ultimo minuto del recupero (2-1). Il duello tra Zlatan e Romelu è finito anche su un murales vicino a San Siro, ma a Big Rom ne era stato dedicato anche un altro (grandissimo; con lui di spalle che rivolge le braccia e lo sguardo al cielo dopo un gol), poi cancellato dopo il primo tradimento, nell’estate 2021. La passata stagione non ha fatto in tempo a guadagnarsi un altro murales perché è stato spesso infortunato e ha chiuso a quota 14 centri, 6 dei quali al Meazza. Lo stadio che lui faceva vibrare con i suoi gol e che oggi lo fischierà senza pietà.