TORINO – L’ allarme rosso è suonato da tempo e solo una certa superficialità verso un progetto moderno e lungimirante (tecnicamente ed economicamente) fa sì che la vicenda venga poco considerata. È la vicenda che riguarda la Next Gen, fino a poco tempo fa più prosaicamente “seconda squadra”, della Juventus che è penultima nel Girone B di Lega Pro, a soli tre punti dall’ultimo posto occupato dalla Fermana e che dunque rischia seriamente di retrocedere.
Juve Next Gen, tra progettualità e rischio fallimento
Un’eventualità che potrebbe concretamente decretare il fallimento (parole del ds bianconero Giovanni Manna) di un progetto che ha segnato una strada edificante nella perdurante palude progettuale del calcio italiano. Progetto non a caso quest’anno ha seguito dall’Atalanta, un club sempre all’avanguardia nello sviluppo del calcio giovanile e, come vedremo, sempre attento ad anticiparne le dinamiche. Così, considerate le premesse, le potenzialità e i conti economici, i risvolti tecnici e le conseguenze di un fallimento, vale assolutamente la pena entrare nei meandri della crisi di un progetto che, per intuizione di Andrea Agnelli e progettualità di Federico Cherubini, va avanti dal 2018 con sviluppi decisamente positivi.ù