La fredda serata di venerdì a Genova non è stata solo quella del rigore ceduto da Vlahovic a Chiesa, né solo quella del fallaccio da rosso di Malinovskyi a Yildiz e nemmeno solo quella del fallo di mano di Bani non rilevato dal Var. Per la Juventus è stata soprattutto la partita in cui è emersa in maniera chiara l’importanza capitale di Rabiot negli equilibri tecnico-tattici della squadra di Allegri. Non ce ne era bisogno, nel senso che già da prima si sapeva quanto fosse corta la coperta in caso di assenza del francese, perché un altro con quelle caratteristiche in rosa non c’è: la partita con il Genoa ha certificato la partita con il Genoa ha certificato ciò che era già ovvio in partenza. Il problema è che una alternativa a Rabiot è difficile da pescare sul mercato in estate, figuriamoci a gennaio. E chi ha quelle caratteristiche, costa tanto.
Serve un colpo a centrocampo
Un esempio? Khephren Thuram, il fratello di Marcus e figlio di Lilian: resta il preferito di Giuntoli e Manna, ma è un’operazione costosa e a gennaio non fattibile. Si può provare ad anticipare un affare estivo (come Colpani) ma serve almeno una cessione. Altrimenti bisogna valutare l’opportunità. E alla voce opportunità di mercato è ascrivibile la pista che porta a Phillips: se ne parla da un po’, ma finora la Juventus non ha affondato il colpo.