Karol Linetty, il tuo giudizio sulla prestazione contro i francesi?
«Sono molto contento della gara che abbiamo fatto, sia guardando alla squadra titolare che all’atteggiamento di chi è subentrato. Peccato non sia arrivata la vittoria perché l’avremmo meritata. Abbiamo giocato con personalità e si vede che stiamo imparando i concetti di Vanoli. A centrocampo sono cambiate le posizioni, ma ci siamo cercati, liberati per ricevere il pallone e sono state create diverse situazioni pericolose: in proposito vicino alla porta possiamo essere più incisivi».
Affrontare squadre forti come il Lione pesa questo Toro più di quanto non sia successo contro Virtus Verona e Cremonese?
«Sfidando una rivale forte come il Lione possiamo chiaramente vedere a che punto siamo. Abbiamo dimostrato che siamo sulla strada giusta, però dobbiamo crescere ancora. La partita non è stata perfetta, c’è tanto da lavorare, sono stati commessi errori che non abbiamo pagato, ma dobbiamo limitarli. Non perché abbiamo pareggiato contro il Lione dobbiamo pensare di aver fatto chissà cosa. Vero comunque che la partita ha detto che, quando abbiamo lo spirito giusto e seguiamo quello che ci dice il mister, possiamo giocare bene e vincere».
Al quinto anno nel Toro ti senti a tutti gli effetti un leader di questa squadra?
«Beh, la stagione non è ancora iniziata… No, dai, sono contento, vorrei stare ancora un anno qua, la città è bellissima e io voglio continuare a lavorare in questo club. Torino è diventata casa mia».
Un pensiero ai tifosi che ancora una volta, in circa trecento, vi hanno seguito numerosi?
«A loro non so nemmeno più cosa dire: sono splendidi, ci seguono ovunque e ci danno una grossa mano».
Quali sono state le difficoltà incontrate a Pinzolo?
«La lettura delle scalate perché non siamo più uomo contro uomo ma ci muoviamo a zona. Contro il Lione, però, si sono viste le scalate giuste, abbiamo parlato tanto e ci siamo aiutati: questo, è lo spirito giusto che dobbiamo avere. Vanoli è bravissimo e ha tantissime idee: se le metteremo in campo ci divertiremo».
La cosa che ti è piaciuta più del Toro?
«Lo spirito: ci siamo aiutati, siamo stati uniti giocando da squadra. Se qualcuno sbagliava spingevamo comunque a testa alta. Questo è molto importante. Ci è mancato l’ultimo passaggio, ma arriverà».
A centrocampo siete saliti di livello.
«Sì, con Ricci e Ilic ci scambiamo le posizioni anche perché così, per gli avversari, non è facile seguirci».
Dove mi piace più giocare?
«In campo (ride, ndr)».
In difesa avete perso Buongiorno e Rodriguez: Coco come si sta integrando?
«È entrato benissimo, sembra giochi qua da molto tempo perché è forte e capisce il gioco al volo. Non parla italiano, ma la lingua del calcio è universale. Adesso i difensori devono parlare tanto, anche a noi centrocampisti per aiutarci a compiere i movimenti corretti».
L’obiettivo per la stagione?
«Arrivare in alto in classifica: stiamo cambiando pelle e faremo di tutto per vincere».
Adams è già giudicabile?
«Ha giocato in Premier e segnato tanto in Championship: è forte, ma servirà un mese per valutarlo con attenzione».
“Un passato orgoglioso, un avvenire ambizioso”: il motto del Lione può valere anche per voi?
«Il nostro motto è già: forza vecchio cuore granata».