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Vlahovic, adesso siediti: se non rinnova la cessione è inevitabile

Rinnovare o andare a scadenza, non se ne esce. La seconda ipotesi imporrebbe alla Juve di vendere l’attaccante serbo, che il 28 gennaio compirà 25 anni. Un’operazione non proprio semplice, dal momento che Dusan costa 24 milioni lordi a stagione e che in giro per l’Europa sono pochissimi i club in grado di sostenere un impegno del genere.

Le capacità realizzative di Vlahovic sono fuori discussione, i difetti che anche Motta sta cercando di cancellare, o alla peggio ridurre, riguardano le difficoltà nel giocare spalle alla porta e con la squadra. Da questo punto di vista qualche progresso l’ha mostrato già l’anno scorso, ma è ancora distante dal punto di piena soddisfazione dell’allenatore, che a Bologna ha fatto la sua fortuna con Zirkzee, molto meno efficace di Dusan nell’area piccola, ma più utile e abile dentro il campo.

Il destino di Vlahovic non è tuttavia di strettissima attualità: salvo inattese accelerazioni nelle prossime settimane, lo diventerà tra gennaio e marzo.

Assai più urgente risulta invece la ricerca di una soluzione-tampone per la difesa, dopo l’infortunio di Bremer, e di un’altra copertura per l’attacco, sempre che Milik non riesca a recuperare in fretta la migliore condizione.

Il budget a disposizione di Giuntoli, che giovedì ha fatto un salto a Roma per salutare Spalletti, compagno di una straordinaria avventura napolet ana, non autorizza i fuochi d’artificio: è possibile che la Juve debba ricorrere a uno o due prestiti.

A proposito di Spalletti, nei giorni scorsi ho raccolto un’indiscrezione alla quale non è difficile dare credito. Il primo obiettivo di Giuntoli per la sostituzione di Allegri – ha raccontato una fonte vicina al direttore juventino – era proprio l’attuale ct dell’Italia, il quale però ad agosto – dopo le dimissioni di Mancini – fu sedotto da Gravina e dalla panchina azzurra, il sogno assoluto della vita.

Motta non è una seconda scelta, ci mancherebbe: è però immaginabile che l’ex dg del Napoli avrebbe gradito di ricomporre la coppia a Torino. Anche per la gioia di Luciano nazionale.

Tra i vari pensieri che circolano nella testa di Giuntoli figurano anche la Next Gen, che rischia la retrocessione in D, e la campagna acquisti della prossima estate che potrebbe essere tanto ricca quanto l’ultima, visto che – fatti due conti – le risorse dovrebbero aumentare sensibilmente. E allora uno come David del Lilla rientrerebbe facilmente nei programmi tecnici. Non Osimhen, visto che la clausola dei 75 milioni non è valida per l’Italia e che Aurelio De Laurentiis, piuttosto che vendere il centravanti nigeriano alla Juve, lo regalerebbe ai turchi.

PS. Pensierino malizioso, perché in questo mestiere bisogna stare sempre un paio di livelli di malizia avanti. Con Vlahovic la Juve si ritrova in una situazione paradossale: da un lato si augura che segni più gol possibili e che porti un sacco di punti; dall’altro – essendo al momento l’unico centravanti di ruolo in squadra – più opportunità ha Dusan di segnare, più il bottino personale si fa consistente e più la forza contrattuale di Ristic diventa praticamente inaffrontabile.



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/calcio-mercato


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