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“La Fifa ha imposto senza confronto”. De Siervo, che stoccata a Infantino

Le parole di De Siervo

L’ad della Serie A, intervistato da Calcio e Finanza, ha rilanciato la questione dei troppi impegni ravvicinati per i giocatori: “La Lega Serie A da vent’anni mantiene invariato il numero di partite del proprio campionato, diminuendo anzi quelle necessarie per vincere la Coppa Italia. Per contro FIFA e UEFA, ciclo dopo ciclo, hanno aumentato costantemente le dimensioni delle loro competizioni sia per Club che per le squadre Nazionali, raggiungendo ora un punto di saturazione nel calendario. Per questo motivo, insieme alle altre Leghe europee, siamo stati costretti a denunciare la FIFA per la mancata consultazione dei vari stakeholder tra cui le Leghe nazionali e l’Associazione dei calciatori prima della decisione di organizzare il Mondiale per Club”.

Per De Siervo quanto fatto fino a questo momento non è sufficiente: “Evidentemente non può bastare l’intesa con l’ECA che rappresenta solo una parte dei Club che costituiscono la nostra industria. La UEFA, diversamente, ha seguito un processo formale ineccepibile aprendosi a un confronto con tutte le componenti prima di approvare il format attuale della Champions League. Con tutte le altre Leghe europee dobbiamo difendere la centralità dei Campionati nazionali, schiacciati dalle competizioni per Club e per Nazionali organizzate da due Associazioni che, è bene ricordare, sono soprattutto le entità sovra ordinate regolatrici del sistema e che, invece, hanno finito per fare concorrenza alle Leghe domestiche”.

Inoltre, per il dirigente, c’è il rischio di aumentare a dismisura il divario tra club di prima e seconda fascia: “Queste nuove competizioni, potenziate o create ex novo, accresceranno significativamente la sperequazione economica tra i club di prima fascia e squadre medie con la conseguenza di ridurre la competitività e di rendere meno interessante i nostri campionati”.

De Siervo sulla questione Ultras e pirateria

La doppia inchiesta che ha coinvolto la Curva dell’Inter e quella del Milan, ha riportato in auge il problema relativo alla sicurezza negli stadi e il contrasto alla criminalità. Un tema caldo, che sta portando all’implementazione degli impianti con il “riconoscimento facciale” obbligatorio: “Entro un anno dall’inizio dei lavori tutti gli stadi di Serie A saranno pronti per l’implementazione del riconoscimento facciale da effettuare ai varchi di ingresso. Il progetto è stato studiato in ogni dettaglio ed è già pronto per essere realizzato”.

Su cos’altro sarà possibile intervenire? “Ritengo che il riconoscimento facciale sia l’ultimo tassello di un percorso iniziato col Decreto Pisanu diversi anni fa. Sono stati fatti passi importanti come la nascita dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, l’introduzione dei biglietti nominativi, dei tornelli e della tessera del tifoso. Le Società hanno sempre fatto la loro parte per liberare gli stadi dalle frange violente. Servono anche impianti moderni per consegnarli alle famiglie, che devono considerarli come la propria seconda casa dove poter vivere la gara nella massima serenità”.

Potrebbe così scomparire la regola relativa alla responsabilità oggettiva dei club: “Certamente, basta utilizzare l’articolo 7 del Codice di Giustizia Sportiva inserendo gli investimenti per il riconoscimento facciale tra le scriminanti previste per evitare la responsabilità oggettiva. Questo genererebbe evidenti ripercussioni positive evitando sanzioni pecuniarie e gravi danni di immagine anche a livello internazionale. Inoltre la parte sana del tifo, che è bene ricordare rappresenta ancora la stragrande maggioranza, non sarebbe costretta a subire le colpe di facinorosi come avvenuto per la recente partita a porte chiuse Genoa – Juventus, in cui si è impedito di andare allo stadio a oltre 30mila tifosi per gli scontri con le Forze dell’ordine avvenuti lontano da Marassi nella settimana precedente alla gara”.

Sia la Lega che le forze dell’ordine si sono attiva in maniera particolare per fronteggiare il dilagante fenomeno della pirateria: “L’eterna battaglia tra guardie e ladri vive di mosse e contromosse. I timori per le attività lecite sono un falso problema perché chi si muove nella legalità non ha nulla da temere. E così devono fare le piattaforme e i motori di ricerca, non possiamo pensare che in occasione di ogni partita si trovino facilmente online indirizzi per vedere illegalmente gli incontri. Gli ultimi sviluppi della piattaforma Piracy Shield ci confortano poiché consentiranno alle Forze dell’ordine di individuare il singolo utente e, soprattutto, di sanzionarlo per il reato che commette a danno di tutto il sistema”.

E ci sono ulteriori mosse in arrivo per incrementare il contrasto a questa attività illecita: “Le Telco stanno finalmente collaborando al funzionamento della piattaforma Piracy Shield che l’AGCom sta gestendo con equilibrio e fermezza. Dopo l’individuazione di centrali non autorizzate di smistamento dei segnali e dei relativi utenti fruitori, il prossimo passaggio sarà il blocco delle VPN usate per consumare illegalmente i contenuti e il tracciamento dei sistemi di pagamento utilizzati da chi commette questo tipo di reati. La rete è un filo di Arianna digitale, dove si lasciano tracce indelebili che aiuteranno le Forze dell’ordine a risalire a tutti coloro che vedono le partite di calcio, film o serie TV senza sottoscrivere un abbonamento”.

Il documento di FIFPRO Europe, Leghe Europee e LaLiga

I sindacati dei calciatori e le Leghe hanno presentato un reclamo alla Commissione Europea per l`imposizione del calendario internazionale delle partite da parte della FIFA. Di seguito il comunicato integrale:

1. Il reclamo alla Commissione europea sul calendario delle partite denuncia come il conflitto di interessi della FIFA come organizzatore di competizioni e allo stesso tempo organo di governo, unito alla mancanza di un impegno significativo con le parti in causa, violi il diritto della concorrenza dell`Unione europea.

2. La denuncia si concentra sul calendario internazionale degli incontri maschili, comprese la Coppa del mondo per club FIFA 2025 e la Coppa del mondo FIFA 2026.

3. L`eccessiva saturazione del calendario calcistico internazionale mette a rischio la sicurezza e il benessere dei calciatori e minaccia la sostenibilità economica e sociale di importanti competizioni nazionali, apprezzate da generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo.

La FIFPRO Europe e le Leghe Europee, che rappresentano i sindacati dei calciatori e le Leghe nazionali europee, insieme a LaLiga, hanno presentato oggi un reclamo alla Commissione Europea contro la FIFA per la sua condotta in merito all`imposizione del calendario internazionale delle partite, comprese le decisioni relative alla Coppa del Mondo per Club FIFA 2025.

Il reclamo, dettagliato e documentato, è stato formalmente presentato alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea.

La presentazione della richiesta segue un`ampia revisione del caso da parte degli avvocati che agiscono per conto della FIFPRO Europe e delle Leghe europee, i cui organi decisionali hanno approvato l`azione legale a luglio. L`azione legale si inserisce nel contesto delle diffuse preoccupazioni espresse pubblicamente dai calciatori sull`impatto che un calendario calcistico insostenibile ha sulla loro salute, sul loro benessere e sulla longevità delle loro carriere. Il comportamento della FIFA minaccia anche la sostenibilità economica e sociale e la stabilità di importanti competizioni nazionali, apprezzate da generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo.

I dirigenti della FIFPRO Europe, delle Leghe europee e de LaLiga hanno presentato i dettagli del reclamo in una conferenza stampa tenutasi oggi a Bruxelles, sottolineando come la FIFA ricopra ruoli contrastanti come organo di governo e organizzatore di competizioni, che danno origine a un conflitto di interessi. E` stata evidenziata l’assenza di un giusto iter decisionale e la mancanza di un impegno significativo da parte della FIFA con i calciatori e le Leghe sulle questioni relative al calendario e come la FIFA abbia usato il suo potere regolatore per promuovere i suoi interessi commerciali a spese degli stakeholders (giocatori e leghe).

Il reclamo illustra come l`imposizione delle decisioni della FIFA sul calendario internazionale costituisca un abuso di posizione dominante e violi il diritto dell`Unione Europea. La recente giurisprudenza dei tribunali dell`UE, comprese le sentenze della Corte di Giustizia Europea nei casi “Super League” e “Diarra”, chiarisce che, dato il suo conflitto di interessi, la FIFA deve esercitare le sue funzioni di ente regolatore in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato, così da neutralizzare suddetto conflitto di interessi. In questo contesto, il coinvolgimento dei rappresentanti dei sindacati dei calciatori e delle Leghe nel processo decisionale sulle questioni relative al calendario è giuridicamente indispensabile.

Le regole e la condotta della FIFA sono ben al di sotto di quanto richiesto dal diritto dell`UE e danneggiano gli interessi economici delle Leghe nazionali e la salute e la sicurezza dei calciatori del calcio europeo. Un`azione legale presso la Commissione Europea è diventata necessaria per salvaguardare il settore calcistico europeo, che è una forza culturale e di intrattenimento globale. La FIFPRO Europe, le Leghe europee e LaLiga sono ansiose di lavorare a stretto contatto con la Commissione europea, oltre che con le Istituzioni pubbliche competenti e le parti interessate del mondo del calcio, nello svolgimento di un`indagine preliminare sul reclamo.

I denuncianti si riservano il diritto di presentare ulteriori informazioni e prove rilevanti sugli effetti negativi che la condotta scorretta della FIFA sta causando alle Leghe nazionali e ai calciatori.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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