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Lazio, tutti i segreti della rinascita di Tavares

Sull’atto di rinascita c’è scritto Tavassist, crasi di Tavares e di assist coniata dai laziali. Il Tavares come avrebbe dovuto essere è il Tavares di com’è oggi nella Lazio. Nuovo, fiammante, figlio del vento, senza limiti di velocità spinge il corpo fino a 35,3 chilometri orari, dal tachimetro di Lazio-Milan. «Va a 38 chilometri orari», la misurazione fornita da Lotito dai trial di Formello. Il presidente, inorgoglito, parlava di Nuno lunedì alla Luiss, raccontava la sua rinascita e svelava un retroscena: «Gli sono stati estratti quattro denti, sono cose che fanno sorridere, ma anche attenzioni che cambiano la vita. Ho costruito un centro di alta specializzazione, la cura della persona per noi è priotiraria». Una speciale remise en forme ha ridato a Tavares i superpoteri spariti. Un crack psicofisico l’aveva messo ko tanto da mettere in dubbio il suo acquisto poco dopo l’arrivo. Il reset e il restart sono stati completati a Formello dopo un processo di recovery svolto nel Lazio Lab. Body performance e dental clinic, terapie rinvigorenti e performanti hanno consentito di riattivare i processi naturali di un talento che aveva bisogno di sentirsi bene innanzitutto con se stesso per reagire e ruggire. Così è nato Tavassist, il fischio del vento del gol. 

Tavares, postura migliorata e il tutore

Si parte dal retroscena. Il riferimento di Lotito ai «quattro denti estratti» al portoghese è legato ai denti che incidevano sulla postura e impedivano di far lavorare i muscoli in modo fisiologicamente corretto. Problemi occlusali provocavano instabilità a livello posturale e questo contribuiva a causare infortuni. In questi casi alcuni muscoli esercitano un lavoro diverso rispetto a quello naturale. Un tutore gnatologico personalizzato è entrato a far parte del kit da partita di Tavares. Lo usa in allenamento e in partita, anche nelle interviste, si nota quando viene inquadrato in tv. Non se ne separa mai. Il lavoro di riabilitazione è stato svolto con i medici e i preparatori del Lazio Lab e dello staff di Baroni. Tavares ha ripreso tutte le sue capacità muscolari migliorando la postura e seguendo anche protocolli atletici specifici. Il Lab. Lotito negli anni scorsi ha voluto far analizzare i giocatori anche dal punto di vista dentale. Nel Lazio Lab è stata inserita la gnatologia, settore della medicina che studia fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare. «In ogni squadra ci sono diverse problematiche di natura fisica, patologie legate alla postura, ai denti, a tante cose. Ho costruito un centro di alta specializzazione con trentasette medici, anche il dentista. Io mi informo quotidianamente sui miei ragazzi», una parte della narrazione del presidente risalente sempre all’incontro svolto alla Luiss. La frase su Tavares ha suscitato curiosità, da qui l’approfondimento. Il tutore gnatologico è uno dei correttivi che sono stati applicati per riportarlo al top e che ha contribuito a ridargli continuità negli allenamenti e nelle prestazioni. Tavares, dopo il primo scatto ad Auronzo, nell’amichevole contro il Trapani era finito ko: flessore sinistro. Non rientrava, era frenato e spaurito. Non si sentiva pronto, temeva di stirarsi di nuovo. Per questo l’esordio è stato ritardato, è avvenuto solo in Lazio-Milan del 31 agosto. Il percorso studiato su misura lo ha rivitalizzato e rinvigorito. Il Tavares di oggi è una macchina da guerra. 

Piano specifico e niente Europa 

I denti, la postura, ma non basta. E’ stato studiato un piano atletico specifico per consentire a Tavares di prevenire gli infortuni, di riposare, di esprimersi il più possibile al top. Baroni sfrutta le soste per concedergli giorni di riposo, vengono programmate sedute di massaggi, piscina o fisioterapia. Lo sta utilizzando solo in campionato, in Europa no. Cinque partite di Serie A giocate, le prime tre da 90 minuti (Milan, Verona e Fiorentina). Le ultime due non completate: 68’ contro il Torino, 86’ contro l’Empoli nonostante l’influenza che lo aveva debilitato nei giorni precedenti. Era stato il tecnico a svelare il suo stato clinico a fine partita spiegando uno dei motivi alla base del primo tempo giocato col freno a mano tirato. Era stata condizionante anche la presenza di Gyasi, un’ala adattata da esterno di centrocampo, per tenerlo più basso. Tavares, alla prima vera discesa della partita, aveva piazzato l’assist del gol di Zaccagni, il quinto della serie delle cinque partite.  Fortuna in più, per la Lazio, è l’indifferenza insolita che mostra il Portogallo nel chiamarlo in nazionale. Questo consente al giocatore di limitare gli spostamenti e di dedicarsi interamente alla squadra biancoceleste. E’ ancora presto per tracciare un bilancio, ma l’inizio è stato promettentissimo, sorprendente. L’ultima stagione vissuta al Nottingham Forest era stata condizionata da infortuni e da uno stato di forma scadente. Solo 8 presenze in Premier League, l’annata di Tavares si era chiusa in anticipo a febbraio. Da titolare aveva giocato 5 volte. Altre 4 presenze si contavano in FA Cup. A Marsiglia, invece, con Tudor nel 2022-23 aveva giocato 31 volte e aveva segnato 6 gol. Ventritré furono le presenze da titolare. Giocava da cursore sinistro nel 3-4-2-1, giocava a tutto spiano. Era stata la prima vera stagione da protagonista in Europa. Continuità, esplosività. Poi il ritorno all’Arsenal dal prestito, un nuovo prestito al Nottingham e il blackout.  

La frenata d’agosto e l’offerta del Galatasaray 

Il 13 luglio la Lazio ha chiuso l’operazione Tavares in prestito con obbligo di riscatto fissato a 5 milioni. Un colpo che dire redditizio è poco se proseguirà su questi livelli. Da due anni non era nei piani dei Gunners, che l’avevano pagato 14 milioni nel 2021. Baroni l’aveva atteso e accolto ad Auronzo, conosceva i rischi dell’acquisto, ma anche le sue enormi potenzialità. In quel periodo fremeva per vedere tutti all’opera, ripeteva che non c’era tempo. Lo stesso Tavares aveva voglia di campo, di partita, di Lazio. L’amichevole contro il Trapani del 18 luglio è stata subito fatale: dopo i primi scatti è finito ko. Flessore sinistro, allarme stiramento. Dopo gli esami si riscontrò un fastidio ad una vecchia cicatrice, un tormento del passato. Tavares da allora s’è rivisto solo il 31 agosto contro il Milan. In questa finestra temporale erano emersi i timori nel tornare in campo, non si sentiva guarito, pronto. Dubbi che avevano gettato ombre sul suo futuro. Il bivio. Sempre in quelle settimane s’era fatto avanti il Galatasaray, interessato a rilevarlo dalla Lazio nemmeno un mese dopo il suo arrivo. I turchi erano pronti a presentare un’offerta in prestito con riscatto. La società non ha mai smesso di crederci. E’ stato avviato il piano riabilitativo, lo screening ha fatto emergere i punti deboli del suo fisico. Il diesse Fabiani e Baroni hanno scosso il giocatore da un punto di vista mentale e appena medici e preparatori hanno ritenuto completa l’opera di rivingorimento il portoghese è stato lanciato titolare. Il resto è storia nota. Il riscatto dall’Arsenal è obbligatorio, avverrà a giugno. Il pagamento è previsto in cinque rate, una all’anno. Lotito, a quel tempo, potrebbe trovarsi tra le mani un assegno multimilionario. Il Tavares di oggi, con presenze e assist moltiplicati, può valere una fortuna. A proposito di Juve-Lazio di sabato, nel 2022 i bianconeri s’erano informati per portarlo a Torino. Si cercava l’erede di Alex Sandro per Allegri. Ora Tavares è il pericolo numero uno di Thiago Motta.  

Tavares, i numeri alla Lazio 

Cinque assist in cinque partite. Più di tutti in Italia, più di tutti tra i difensori europei, terzo in assoluto dopo Saka dell’Arsenal, un’ala destra (7 assist), e Vinicius del Real (6). Tavares ha stupito tutti e gli statistici si sono trovati a dover ricostruire classifiche e record. Nessuno aveva fatto registrare una partenza simile in Serie A, ci è riuscito il portoghese. Ha superato se stesso, mai in una stagione aveva confezionato cinque passaggi vincenti. A quota 5 ci era arrivato sommando gli assist firmati in tutti i campionati disputati con il Benfica e l’Arsenal. Non solo assist, anche il contributo in costruzione. A Torino è stato il giocatore che ha toccato più palloni (67) e 67 è la media dei tocchi che ha garantito nelle cinque presenze firmate in campionato. Le prime parole che gli ha dedicato Baroni risuonano ancora di più oggi, risalgono al post-Milan: «Tavares è un ragazzo straordinario. E’ un ragazzo dalle grandi potenzialità, non a caso era un giocatore dell’Arsenal. Ora dobbiamo creargli un percorso, lo stavamo aspettando. Ha avuto un problemino in estate, purtroppo era fermo da tempo. Sono convinto che troveremo il modo di farlo emergere perché ha qualità straordinarie». Il modo l’ha trovato e ora lavora per preservarlo il più possibile. La fascia sinistra negli ultimi anni era dannata. Baroni con Tavares e Zaccagni ha creato una rampa di lancio per i gol. Si sono integrati a meraviglia. Il tecnico nei primi colloqui di mercato aveva chiesto alla società che il terzino sinistro fosse di piede naturale, il profilo di Tavares era già pronto da tempo sull’agenda del diesse Fabiani. «Il terzino deve spingere», spiegava Baroni. Adesso s’è capito cosa aveva in mente. Un Tavares a tutto spiano per una Lazio a trazione posteriore e anteriore. 


Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a


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