Alla vigilia di Milan-Sassuolo, sfida che negli anni ha spesso visto i neroverdi trasformarsi nella bestia nera dei rossoneri, Fabio Grosso ha presentato il match in conferenza stampa. Un appuntamento speciale, quello di San Siro, per misurarsi contro la capolista e in un palcoscenico carico di significati, sportivi ed emotivi. Tra rispetto per l’avversario ed elogi per Allegri, l’allenatore dei neroverdi ha toccato tutti i temi principali della partita, dal campo ai singoli, fino al ricordo della famiglia Squinzi.
Milan-Sassuolo, conferenza Grosso
“Cosa significa per noi questa partita? Significa sapere di affrontare una gara di top livello contro la squadra prima in classifica, ricca di giocatori forti, con un allenatore molto bravo, in un ambiente bello: è tutto superlativo. C’è bisogno di alzare il nostro livello e drizzare le antenne per cercare di rimanere nella partita e per provare a fare le cose che sappiamo fare quando l’avversario ce lo permette” – ha spiegato Grosso in conferenza stampa. Poi ha proseguito sui singoli: “Come stanno Pinamonti e Volpato? Chi stava bene sta bene, recuperiamo Vranckx. Un virus durante la settimana ci ha un po’ destabilizzato ma per ora non ci sono conseguenze gravi e mi auguro che non ce ne siano per la partita di domani. Sappiamo che affronteremo una squadra che alla fine del campionato si ritroverà in alto”. Sulla sua squalifica e l’assenza in panchina: “Mi dispiace, mi sarebbe piaciuto stare vicino ai ragazzi e non ho questa opportunità perché sbagliando non potrò esserci ma mi fido dei ragazzi e mi fido di Raffaele. Mi dispiace, è successo, guardiamo avanti”.
L’elogio e la stima per Allegri
“Allegri lo conosco e lo stimo tantissimo, personalmente e professionalmente” – ha detto Grosso. Poi ha proseguito: “Se mi ritengo più giochista o attendista? Nella mia filosofia penso sempre a mettere il giocatore al centro perché è lui il protagonista assoluto (come ha spiegato più volte anche il tecnico del Milan ndr). Mi piace provare a proporre gioco, poi bisogna confrontarsi con gli avversari e la bravura è quella di riuscire a riconoscere i momenti, le cose più utili, cavalcando la propria idea, senza metterla davanti al potenziale dei propri giocatori”.
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