L’ennesimo affondo di Florentino Perez sul caso Negreira non poteva restare senza replica. Ieri il presidente del Real Madrid è andato ancora una volta giù duro sul tema, definendolo “il caso più grave del calcio ad oggi. Sappiamo che sono stati pagati più di 8 milioni per rapporti tecnici sugli arbitri. Che però non sono mai stati ricevuti dagli allenatori. Chi può credere che siano stati versati dei soldi per questi rapporti di cui nemmeno gli allenatori conoscevano l’esistenza?“. Affermazioni che l’Assoarbitri spagnola rimanda al mittente perchè creano “un grave danno alla reputazione del collettivo arbitrale e del calcio spagnolo“. “Non c’è alcun complotto nè alcuna connivenza con interessi di club o dirigenti. Nel cosiddetto Caso Negreira nessun arbitro è stato indagato né imputato durante tutto il periodo dell’istruttoria. Non possiamo ritenere valida l’accusa di corruzione nei confronti della figura degli arbitri“. E poi il contrattacco: “Riteniamo che l’arbitraggio non possa essere utilizzato come scusa per giustificare i risultati sportivi. Nel calcio si vince e si perde sul campo“.
La risposta di Laporta
Joan Laporta, numero uno del Barcellona, dal canto suo afferma che al Real “si preoccupano più di noi rispetto a ciò di cui dovrebbero realmente preoccuparsi” e ipotizza che dietro gli attacchi di Perez ci sia la rottura sul fronte della Superlega. “Visto che questo progetto non ha preso forma né è andato a buon fine, noi abbiamo una posizione chiara: arrivare a un accordo con la Uefa, che credo sia la cosa migliore per il calcio europeo, perché al Barça cerchiamo la pace. Altri, a quanto pare, non la cercano. Che continuino a parlare del Barça dalla capitale va benissimo. Hanno la barcellonite acuta e non possiamo fare altro. L’unica cosa che vogliono è continuare a portare avanti questo tema per giustificare qualcosa che non sta andando bene per loro“.
Le parole di Xabi Alonso
Dalla parte di Perez si schiera ovviamente Xabi Alonso: “Condividiamo la posizione del club e del presidente. La cosa più importante è che, per il bene del calcio, si sappia la verità su ciò che è accaduto. Come esseri umani, tutti commettiamo errori. Ma qui c’è stato un caso che deve essere indagato. Quello che è successo qui, all’estero sorprende moltissimo che non abbia avuto alcuna conseguenza né responsabilità. Per questo è molto importante che si sappia cosa è accaduto. La risposta degli arbitri? È legittimo che ognuno difenda i propri interessi. Ed è legittimo che chi si sente danneggiato, alzi la voce. Noi facciamo esattamente questo“.
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