MILANO – “Le risposte oggi sono positive soprattutto a livello mentale: atteggiamento, testa, attitudine. La squadra è più ordinata, più equilibrata. Manca ancora quella qualità terminale per competere per il primo posto, ma l’ambizione può crescere. Spalletti sa trasmettere valori, a volte è duro, anche rude, ma capisce subito le dinamiche dei giocatori: non solo tecniche e fisiche, anche morali. Questo è fondamentale per lottare almeno per le prime quattro posizioni“. Sono le parole di Paolo Di Canio, ex attaccante dei bianconeri, oltre che, tra le altre, di Lazio, Napoli e Milan, a margine dell’evento Sky Christmas Day – Le Feste dello Sport, svoltosi oggi nella sede della nota emittente satellitare – di cui da anni veste i panni di opinionista – e organizzato per presentare la programmazione durante le Feste.
La lotta Scudetto
“La Juve oggi non la metto ancora prima. Senza una punta da tanti gol e senza un centrocampo davvero qualitativo nella costruzione iniziale, è difficile. Però sta sistemando la fase difensiva, l’attacco degli spazi, l’equilibrio. Contro il Bologna il piano tattico ha funzionato benissimo, al di là dell’1-0. L’Inter oggi è davanti a tutti. Il Napoli con Conte resta forte. Milan, Juve e Roma si giocheranno la quarta posizione“, la ‘previsione’ di Paolo Di Canio, che in carriera ha vestito anche le maglie di Ternana, Celtic Glasgow, Sheffield Wednesday, West Ham, Charlton e Cisco Roma.
La ‘vecchia’ Juve
“Alla Juve si respirava un’identità fortissima. Quando arrivai io c’erano Boniperti, Trapattoni, erano delle istituzioni: trasmettevano rigore, rispetto, disciplina. Anche i piccoli comportamenti contavano, mi davano del lei. Una volta rientrai a casa alle 22:15 dopo una cena e fui convocato in sede: ‘È troppo tardi’. Questo ti formava, te lo portavi in campo. Oggi il calcio è cambiato, in Italia in generale. Si è persa la cultura delle regole. Alla Juve questa disciplina è sopravvissuta per anni grazie ai giocatori, ai leader, poi anche quelli sono andati via. I calciatori di oggi sono professionisti seri, ma non hanno quella durezza nel trasmettere la missione. Adesso ti spingono ad andare a fare delle sfilate il venerdì quando magari il sabato devi giocare. Poi sono andati via quei grandi calciatori e qualcosa si è perso, sono arrivati dei grandissimi professionisti“, l’analisi di Paolo Di Canio sul particolare momento che sta attraversando il club bianconero da alcune stagioni.
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(Credit: Agenzia Liverani)
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