Milan-Como si giocherà in Australia il prossimo 8 febbraio. Galeotto l’incontro a Doha, decisivo l’intervento di Ezio Simonelli, presidente di Lega Calcio Serie A. Un po’ a sorpresa: i primi resoconti del faccia a faccia con Gianni Infantino non erano entusiasmanti. L’annuncio l’ha dato ieri sera lo stesso Simonelli, da Riad ai microfoni di Mediaset: «Si giocherà a Perth, come da programmi, con arbitri asiatici». Era questo il principale dubbio in Lega, l’ha risolto un grandissimo arbitro italiano del passato: «Ritenevamo poco praticabili alcune condizioni poste dalla confederazione asiatica – ha proseguito Simonelli –, soprattutto quella sugli arbitri stranieri, perché noi abbiamo grande fiducia nei nostri. Invece ne ho parlato con Pierluigi Collina (oggi presidente della commissione arbitrale Fifa, ndr), che mi ha dato garanzie e ha già in mente uno o più arbitri di alto livello. Era la condizione più difficile da accettare e abbiamo superato questo scoglio con le rassicurazioni di Collina, di cui ho grandissima fiducia». Rimangono alcune questioni pratiche: il sì di Infantino, che non era scontato, andrà ratificato dal Consiglio Fifa, ma a questo punto non dovrebbero esservi dubbi.
I dubbi di Allegri
E poi ci sarà la macchina organizzativa: il via libera è arrivato quasi fuori tempo massimo ma, incassato il semaforo verde, anche qui non ci saranno problemi. La trasferta australe, almeno formalmente nata per l’indisponibilità di San Siro per le Olimpiadi invernali, frutterà circa 12 milioni di euro: più che i soldi, ha spiegato in passato l’ad di Lega Luigi De Siervo, l’obiettivo è aumentare la visibilità del nostro calcio, anche in mercati all’apparenza secondari come quello australiano, dove però il Milan è di casa da tempo. Il club rossonero, del resto, è sempre stato il più favorevole, anche se Massimiliano Allegri, ha rilanciato dubbi che aveva già espresso: «Spero che sia apripista di quello che sarà il futuro del calcio italiano e spero che non sia solo un caso isolato. Altrimenti sarebbe un problema…». In teoria, la Uefa aveva dato – controvoglia – il proprio ok sul poco credibile presupposto contrario, e cioè che fosse un’eccezione. Allegri, che perderà almeno per qualche giorno il vantaggio di non avere le coppe – il viaggio sarà lungo – si sentirebbe un po’ penalizzato, se oggi toccasse a lui e domani a nessun altro. Certo, chissà cosa dirà se un arbitro asiatico gli negherà un rigore solare, magari decisivo. Lo scopriremo all’Optus Stadium di Perth.
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