Gli applausi alla vigilia, poi i “ti amo” sparsi dagli spalti. C’è poco da fare, o forse proprio nulla: Paulo Dybala è sempre incastrato nei cuori dei tifosi della Juventus, che anche stavolta all’Allianz Stadium gli hanno tributato un momento tutto loro. Un po’ per riavvolgere il nastro dei ricordi, un po’ perché l’argentino è a tutti gli effetti un pezzo di storia – e che storia – della Juve. Di anni ruggenti. Di anni meravigliosi. Oggi più nostalgici tra la voglia di risalire la china e le naturali difficoltà nel farlo. Si ritorna sempre volentieri a quella roba lì, a quel bianconero lì. E lo fa pure la Joya: ha apprezzato, ha sorriso, ha rimesso in pari le vibrazioni del cuore e un po’ sarà tornato con la mente a quando era rotto in un pianto nell’ultimo giorno vissuto in bianco e nero. Era con tutta la squadra alle sue spalle ma si sentiva tremendamente solo: la trattativa per il rinnovo, lunga e affannosa, era sfumata ormai da settimane, e lui ringraziava la curva, chi era stato sempre al suo fianco, specialmente in quei giorni di tempesta, pure mediatica. Ci aveva sperato fino alla fine, Dybala.
Il ruolo e le voci sul Boca
Ma coltivava da tempo e dentro di sé solamente la consapevolezza che la lunga – 293 presenze per 115 gol – storia era un soffio di vento, una conclusione (per gli altri) estremamente naturale. Da lì la Roma, le nuove possibilità, la presentazione in stile Gladiatore e un altro popolo da stupire. Ce l’ha fatta, probabilmente a tratti, però si è sentito ancora in grado di fare la differenza, pur con tutti i limiti fisici del caso. A Torino, Gasperini l’ha schierato in un ruolo differente, vertice basso nel cuore dell’attacco per lanciare nello spazio i due trequartisti, che hanno passo – Soulé – e piglio – Pellegrini – differente dal suo. Ma era in convalescenza, Paulo. Si vedeva. E si è percepita pure la confusione del momento, con le voci sul Boca Juniors sempre più insistenti e il suo nome che torna in pasto alle voci di mercato a ogni tornata, che sia invernale o estiva. Quei titoli di coda così evidenti, se possibile, hanno rincarato la dose dell’affetto. E reso più forte e più chiaro il tempo che passa, inarrestabile, come la Joya nelle serate più forti.
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