in

De Rossi beffato al 94′, scatta un applauso in sala stampa: “Una cosa romanista… Orgoglioso del Genoa”


INVIATA A GENOVA – Punito dai due portieri e dal suo giocatore migliore. E forse, tanto per rendere la serata ancora più amara, pure da un suo amico, ex giocatore suo e del padre. Non poteva andare peggio per Daniele De Rossi. Prima, la cronaca: il Genoa perde 1-0 in casa con l’Atalanta, gol di Hien al 49′ di testa su angolo perfetto di Zalewski. Si diceva: De Rossi punito. Sì, da Norton Cuffy, che dopo 3 minuti, col Genoa in attacco, da ultimo uomo perde una palla sulla trequarti e fa volare Maldini verso la porta. Da Leali, che esce in modo avventato e si prende un rosso diretto. E alla fine da Sommariva, l’altro portiere, che esce male e regala a Palladino partita e vittoria. Una beffa enorme perché il Genoa aveva retto benissimo per oltre 90′ e l’Atalanta non era mai riuscita a incidere. Scamacca poco pungente, Vitinha prima (palo) e Colombo poi erano stati invece più pericolosi. Ma Carnesecchi è un signor portiere, il Genoa invece deve mettere a posto quanto prima la casella perché la salvezza non ha tempo e modo di aspettare nessuno.

De Rossi, tutte le sue parole dopo l’Atalanta

De Rossi, però, è orgoglioso dei giocatori che adesso sente realmente suoi e quando gli dicono che la squadra ha preso un gol all’ultimo che sa di beffa lui dice: “È una cosa molto romanista questa...”. Qualcuno in sala stampa applaude, De Rossi però si fa serio e difende i suoi, in particolare Sommariva: “Ma voi lo sapete che significa fare il terzo portiere e allenarsi come si allena lui? Gli errori clamorosi sono altri… Io l’ho ringraziato per la persona che è e per il professionista che è, non so da quanto non giocasse. Gli errori fanno parte di questo sport, di questo lavoro. Abbiamo lottato, in 10 dal punto di vista difensivo è stata paradossalmente la nostra miglior partita. Magari prendevi gol subito e poi in contropiede ti facevano il 2-0. In Coppa Italia sei rimasto in 10 e hai preso 4 gol. Entro negli spogliatoi e vedo la mia squadra“. E qui De Rossi racconta un retroscena curioso, ma serio: “Quando non mi prendeva nessuno, avevamo organizzato con il computer una sorta di video per presentarmi ai direttori sportivi che non mi prendevano e andare tipo porta a porta. Pezzi di Roma-Brighton, pezzi di Roma-Milan, oggi vorrei presentarmi con questa partita qua, che rispecchia la mia vita e il mio modo di vedere il calcio. Il cambio dopo l’espulsione? Attraverso le scelte tattiche noi diamo sempre dei segnali. A me è dispiaciuto tantissimo levare Aaron (Martin), perché avrebbe fatto la stessa identica partita degli altri calciatori che hanno giocato. Non mi volevo abbassare, volevo tenere due giocatori offensivi davanti, l’ho potuto fare grazie anche a uno come Vitinha, che fa tutto, senza lasciarti con un atteggiamento troppo spregiudicato“. Era la scelta giusta. Ma il calcio non sempre è giusto.

De Rossi e le parole d’amore per la Roma

Alla prossima poi, tanto per non farsi mancare niente, ci sarà la Roma. E De Rossi chiosa così: “Un’altra partita importante, dobbiamo fare punti. Il posto dove andremo rappresenta qualcosa di gigante per me, lo sapete, ma la prepareremo in maniera fredda. È come quando per strada incontri il tuo grande amore, succederà anche a me“.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Serie A


Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

Coppa di Francia, goleada Marsiglia con sei marcatori diversi

De Rossi: “Genoa, che partita in 10! Gol spaccacuore ma ci salviamo. Contro la Roma sarò freddo però…”