TORINO – La famiglia prima di tutto. Se la cena di stasera dovesse essere riassunta con un titolo non potrebbe che essere questo. La Juve si ritrova al J Museum, prima di Natale. Con i giocatori e le persone più care. Con John Elkann, Damien Comolli e Giorgio Chiellini, naturalmente. E con Luciano Spalletti, il collante perfetto tra tutte le anime del mondo bianconero. A proposito di amore, è stato lo stesso Elkann a sottolineare questo aspetto dopo la prima offerta di Tether a poche ore dalla sfida contro il Bologna. Nel videomessaggio di John frasi che ancora adesso suonano come una sentenza definitiva: “La Juventus, la nostra storia e i nostri valori non sono in vendita. Come famiglia continuiamo a sostenere la nostra squadra e guardiamo al futuro per costruire una Juve vincente”.
La mossa di Elkann
Così ha trasformato l’assalto di Tether in una dichiarazione d’intenti, in un abbraccio all’azienda di famiglia. Una stretta più forte di qualsiasi offerta. Una forma di protezione, che non aveva comunque bisogno di essere rappresentata in misura maggiore rispetto ai fatti. Già, perché Exor negli ultimi sei anni ha messo quasi un miliardo di euro per la Juve. Anche questo è amore, in un mondo del calcio complesso e sempre più povero di risorse, soprattutto in Italia.
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