L’inizio traumatico della sua avventura alla Lazio, i contrasti con Lotito, le vittorie e l’addio. Luis Alberto, che poche settimane fa ha seguito da tifoso la squadra biancoceleste a Milano, racconta la sua esperienza nella capitale. “Ho litigato tante volte con Lotito. Lo conosciamo tutti, sappiamo com’è Fortunatamente non è più il mio presidente“, ha detto a Fanpage.
Lo scudetto svanito a causa del Covid
Il centrocampista spagnolo è tornato sul suo arrivo a Roma e le difficoltà iniziali: “Ero stato presentato come esterno destro. Era tutto nuovo ed è stato tutto molto veloce. I primi quattro o cinque mesi sono stati devastanti per me, perché non capivo niente. È vero che non giocavo, ma poi è cambiato tutto, soprattutto la cosa più importante: la mia mentalità e il mio lavoro. Lì ho fatto vedere a Simone (Inzaghi ndr) che dovevo giocare”. Nel 2020 il sogno scudetto della Lazio si fermò con la pandemia. “Quell’anno, per mentalità e per come giocavamo, era difficile non arrivare fino alla fine per vincere lo Scudetto. Era una squadra che giocava a occhi chiusi. All’Olimpico spesso vincevamo già nel primo tempo”. Una squadra che, alla sospensione del campionato, era in lotta per il titolo: “Per sei-sette mesi non c’era sofferenza in campo. Anche quando andavamo sotto, vincevamo al 90’, 92’, 93’. Si percepiva che in pochi secondi potevamo fare uno o due gol. In campo eravamo felici, ci divertivamo. Senza il Covid, secondo me, fino alla fine ce la saremmo giocata per lo Scudetto”.
Luis Alberto e il rapporto con Lotito
Secondo Luis Alberto, nella Lazio “c’è gente che non capisce di calcio e lo dirò sempre. Eravamo un gruppo sano, con un allenatore amico e un direttore sportivo che sapeva quando mettere pressione e quando no. Poi è arrivato Sarri, che è un maestro. Quando è andato via sapevo che la Lazio non sarebbe andata da nessuna parte”. Secondo lo spagnolo, tra le cause del suo addio, c’è il rapporto con Lotito: “E’ uno dei motivi. Ho litigato tante volte con lui. Lo conosciamo tutti, sappiamo com’è. Fortunatamente non è più il mio presidente. Non c’è nessun rapporto d’amicizia e non ci sentiamo più”. Luis Alberto sarebbe pronto a tornare alla Lazio? “Sì, ma mi deve chiamare Sarri”.
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