MILANO – Domani sera a Bergamo, dopo la parentesi in Supercoppa, tornerà tra i pali Yann Sommer. Con il Bologna Pep Martinez ha risposto presente (non era scontato, alla luce del difficile momento personale attraversato), però Chivu è sempre stato rispettoso delle gerarchie nonostante il rendimento tutt’altro che inappuntabile dello svizzero. Questi – tra l’altro – è in scadenza di contratto e saluterà al termine della stagione, mentre Martinez nell’anno e mezzo che ha passato alla Pinetina ha mostrato di non avere il phisique du role per ricoprire il ruolo di titolare all’Inter. Per questo motivo paradossalmente – a oggi – l’unico che può puntare a restare nerazzurro è Raffaele Di Gennaro: pure il terzo portiere va a scadenza, ma è italiano nonché un prodotto del vivaio, voci nel curriculum che lo rendono preziosissimo per la compilazione delle varie liste. Il che rischia di essere un problema nella stagione che verrà, se – come tutto fa pensare – saluteranno pure Frattesi (sul mercato), Acerbi e Darmian (in scadenza). All’Ital-Inter, anche se suona strano sottolinearlo, servirà un “rabbocco” di italiani, possibilimente nel giro della Nazionale. Per questo – come si legge a lato – i nerazzurri hanno iniziato ad apparecchiare l’operazione Palestra e per lo stesso motivo vogliono riportare Guglielmo Vicario in Serie A.
La trattativa senza Paratici
I primi “abboccamenti” con l’entourage del portiere ci sarebbero già stati, in primis per testare la sua volontà di lasciare il Tottenham. Sotto il profilo tecnico, nessuno ha da eccepire sulle qualità dell’interessato che, se si fossero incastrati i tempi del mercato, probabilmente sarebbe stato già scelto come erede di Onana. Operazione che non si preannuncia di certo facile ma l’imminente addio di Fabio Paratici quanto meno dovrebbe eliminare un primo ostacolo, legato ai rapporti non buoni tra il ds del Tottenham e Beppe Marotta, legati all’addio di quest’ultimo dalla Juve e agli strascichi mal sedimentati negli anni successivi. L’affare – come sottolineato – si preannuncia comunque complicato soprattutto per le cifre in ballo (il portiere guadagna 4,6 milioni e gli Spurs per il cartellino difficilmente scenderanno da quota 30) e pure per l’età di Vicario – 30 anni a ottobre – che non rientrerebbe nei parametri di Oaktree. In tal senso va sempre tenuto presente pure il profilo di Noah Atubolu, numero 1 del Friburgo, che di anni ne ha 23 ed è un altro giocatore che piace molto ad Ausilio e Baccin. Tuttavia la necessità di rimpolpare la rosa con giocatori italiani, la volontà di mantenere nello spogliatoio uno “zoccolo duro” azzurro, fanno sì che Vicario resti in cima alla lista dei possibili eredi di Sommer e, in tal senso, per ammorbidire le richieste del Tottenham sarà fondamentale per l’Inter poter contare sull’alleanza con l’interessato. Parallelamente ai discorsi legati alla prima squadra, prosegue a vele spiegate la trattativa per Branimir Mlacic, difensore centrale classe 2007 dell’Hajduk Spalato. Il club nerazzurro vuole evitare aste e per questo sta valutando due strade: prenderlo subito per aggregarlo nell’Under 23 oppure lasciarlo – come Sucic – fino a fine stagione nel club croato.
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