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    Milan, altri guai: si ferma anche Sportiello, con la Juve in porta Mirante

    Per l’ex Atalanta una lesione del gemello mediale del polpaccio sinistro che potrebbe tenerlo fuori a lungo. Con Maignan squalificato, fra i pali il terzo portiere (ultima da titolare a maggio del 2021)

    La beffa è che Pioli osservava comprensibilmente timoroso tutti gli impegni dei suoi nelle varie nazionali, e invece il guaio più grande è arrivato in “casa”, a Milanello. Il Diavolo, costretto a rinunciare allo squalificato Maignan, per la partita contro la Juve perde anche il secondo portiere Sportiello, che “ha riportato una lesione del gemello mediale del polpaccio sinistro  – si legge nel comunicato del club rossonero -. Il portiere dovrà osservare un periodo di dieci giorni di riposo dopodiché verrà valutata l’evoluzione con una nuova risonanza magnetica”.

    assenza—  Il guaio è serio, in termini temporali: il polpaccio per un portiere è una parte delicatissima e, senza arrivare ai tempi di recupero biblici di Maignan (stesso problema, ma con recidiva) della scorsa stagione, è da attendersi verosimilmente un’assenza di almeno un mese e mezzo. Fra i pali contro la Juve andrà quindi Antonio Mirante, numero tre della gerarchia e, combinazione, proprio di scuola bianconera. Ultima presenza, ma buona solo per le statistiche, nell’ultimo minuto dell’ultima dello scorso campionato (Milan-Verona 3-1). L’ultima da titolare è invece un Roma-United di Europa League datato 6 maggio 2021. LEGGI TUTTO

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    La triste storia dell’ala che per le scommesse pagò più di tutti

    Il ciclone delle partite truccate degli anni 80, una deposizione piena di “non ricordo”, una cella a Regina Coeli, un negozio di frutta dove non si vende solo frutta, una carriera stroncata nel suo momento migliore

    La cella è la numero 25, sesto braccio del carcere di Regina Coeli. Se si guarda attorno vede tre letti a castello, un posto cottura, i servizi igienici, un televisore in bianco e nero sopra un tavolino di metallo e nel grigiore illuminato dalle luci sempre accese scorge i visi dei suoi colleghi. Sono visi segnati dall’ansia, consumati dall’attesa. Sono in sei uomini là dentro. Altri cinque stanno nella cella a fianco. Sono tutti calciatori. Ma che ci fanno lì, in galera? Perché sono lì da una settimana?  LEGGI TUTTO

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    “Crack” per Leao, Henry come mito: Roback, il Milan e un decollo rinviato

    In attesa che il centravanti svedese si rifaccia vivo col Norrköping, il club rossonero lo attende a novembre di ritorno dal prestito. Storia di un giovane (molto) promettente che va rimesso sulla strada giusta

    Il Milan aveva intravisto in lui qualcosa, oltre il solito paragone con Ibra dettato dal ruolo e dalle origini svedesi. Emil Roback era arrivato a Milano a ferragosto di tre anni fa, accompagnato in Italia dai genitori nei giorni più caldi dell’estate. Con un bagaglio pieno di sogni e prospettive. Fin qui, il campo ha detto altro: dopo il buon inizio in Primavera e l’esordio con Pioli, è finito in prestito prima al Nordsjaelland e poi al Norrköping. Ora, in patria, è diventato un caso: è letteralmente sparito e il suo club non ha notizie di lui da un paio di settimane. LEGGI TUTTO

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    Il curioso caso di Pioli, Allegri e dei maestri opposti

    Cresciuti, da giocatori, su scuole di pensiero opposte. E poi in panchina è successo che…

    Stefano Pioli in un’intervista del 1984, giovane difensore prossimo al trasferimento dal Parma alla Juventus: “Ho incontrato Trapattoni (allora allenatore della Juve, ndr) e mi ha detto di tagliarmi i capelli sulla fronte, per vedere meglio il pallone”. Massimiliano Allegri in un’intervista del novembre 1995, centrocampista fresco di passaggio al Perugia di Giovanni Galeone: “Galeone è un grande tecnico, aveva creato un Pescara veramente forte”. Stefano Pioli e Massimiliano Allegri, gli allenatori di Milan e Juve, sono stati allenati dai due Giovanni delle panchine italiche, Trapattoni e Galeone. Pioli ha lavorato con il Trap per due stagioni, tra il 1984 e il 1986. Aveva tutto per piacere a Trapattoni, era un difensore deciso e applicato, sapeva proporsi in avanti alla maniera di Gentile e Cabrini, i terzini top dell’epoca, ma gli infortuni ne condizionarono il rendimento e la Juve lo cedette al Verona. Allegri è stato la mezzala di Galeone nel Pescara e nel Perugia degli anni Novanta, un giocatore di talento, creativo e illuminato. Avrebbe potuto, anzi dovuto andare oltre il profilo del numero 10 di provincia. La sua esperienza in una grande squadra si ridusse a sette presenze nel Napoli 1997-98, retrocesso in Serie B. Uno spreco.  LEGGI TUTTO

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    Gol da centravanti: guarda la doppietta di Pavard

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Samp e Pirlo: svoltate prima che sia troppo tardi

    TORINO – Dopo la svolta sul futuro societario, alla Samp si attende quella sul campo, visto che i blucerchiati di Pirlo sono penultimi in classifica. Per il futuro del Doria, è stato fondamentale l’ottenimento, da parte del Tribunale di Genova, dell’omologa al piano di rientro del debito del club. Un passaggio che dà la possibilità ai due soci che detengono la società, Radrizzani e Manfredi, di rendere il club più solido ma anche appetibile da parte di chi potrebbe entrare nella Samp e portarla definitivamente al riparo da rischi finanziari. Già, ma per il futuro blucerchiato, con l’immediato ritorno in Serie A che appare di fatto impossibile, la prima preoccupazione è mettere in sicurezza questa stagione: un capitombolo in C – categoria che i blucerchiati non hanno mai frequentato nella loro storia – sarebbe una mazzata notevole anche per i già disastrati conti complessivi del club. Finora la SamPirlo ha raccolto una sola vittoria (nell’esordio di Terni), tre pareggi in trasferta (ad Ascoli nell’ultimo turno e prima a Parma e Cremona) e cinque sconfitte di cui quattro in casa nelle quattro uscite a Marassi (con Pisa, Venezia, Cittadella e Catanzaro, oltre al ko di Como). La via crucis blucerchiata è resa ancora più dura dal -2 di penalizzazione in classifica con cui la Samp ha iniziato la stagione. Senza di quello, i blucerchiati avrebbero gli stessi punti di Ternana e Spezia che oggi disputerebbero i playout. Dunque, per cavarsi dalla zona retrocessione, la SamPirlo è chiamata a una svolta netta, prima che sia troppo tardi. In casa blucerchiata si guarda con attenzione ai due prossimi impegni. Domenica, alle 16.15, a Marassi sbarca il Cosenza, a sorpresa – ma non troppo – in zona playoff. Riuscirà Pirlo a portare a casa il primo successo interno? Impegno tutt’altro che semplice, considerato che il Cosenza è già stato capace di vincere, con pieno merito, in casa del Palermo ed è l’unico ko finora rimediato dalla corazzata di Corini. Nella Samp, probabile che non riesca a recuperare il catalano Pedrola, l’unica gioia di questa disgraziata annata blucerchiata, già 3 gol per il talento proveniente dalla mitica cantera del Barcellona, mentre il terzino Murru, che Pirlo utilizzava da centrale, potrebbe averne per un mese. Dopo il Cosenza, la Samp, sabato 28 alle 14, sarà di scena al Druso di Bolzano in casa di quel Sudtirol che negli ultimi tempi, dopo un anno solare di grandi risultati, sta perdendo colpi ed è stato sconfitto nelle ultime due partite prima della sosta. Due impegni che la SamPirlo non può fallire e che l’ex Juve affronterà con la fiducia della società. Si è fatto un gran parlare su un eventuale cambio in panchina, sono girati diversi nomi (ma nel frattempo, il presunto candidato numero 1, Pippo Inzaghi, si è accasato in A a Salerno). La realtà è che il club crede veramente in Pirlo e nei giorni scorsi, Manfredi ha fatto arrivare un convinto sostegno all’ex regista. Però attenzione, con l’omologa sul debito e la possibilità di completare il salvataggio economico della Samp, ci sarebbero anche le risorse per investire su un eventuale altro allenatore, questa è la novità emersa negli ultimi giorni. Ipotesi che tornerebbe a galla nel caso domenica la Samp dovesse rimediare il quinto ko interno su cinque partite. Il tabù Marassi inizia a farsi pesante, c’è una netta differenza con la Samp formato trasferta che appare più libera di esprimersi mentre al Ferraris sente la pressione, tant’è che quasi tutti i ko sono arrivati da marchiani errori individuali. Si sostiene dall’estate che la squadra è incompleta e non competitiva per il vertice della classifica. Ma è anche vero che questa SamPirlo non può valere il penultimo posto. LEGGI TUTTO

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    Frendrup, il re dei tackle: “A Genoa ho trovato la mia hygge. Colpito da Leao”

    Il danese: “È una parola che significa riuscire a fare le cose che ti aiutano ad essere soddisfatto. L’ho trovata anche nel calcio. Io re dei tackle? Il mio segreto è la scelta di tempo”

    Da un’Atalanta all’altra, ma c’è un mondo in mezzo: era il 13 marzo 2022 quando Morten Frendrup al suo debutto in Italia ed in A sfiorò il gol-vittoria a Bergamo (miracolo di Sportiello) in una gara che alla fine fruttò solo un punto ai rossoblù. “Non vedo l’ora di tornare lì, conosciamo il valore dell’avversario, ma molte cose sono cambiate da allora”.  LEGGI TUTTO

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    Assenze e voglia di rivalsa, Garcia riscrive il Napoli: pronto il cambio di modulo

    Oltre a Osimhen manca Anguissa: il tecnico pensa a soluzioni nuove per esaltare Raspadori e Simeone

    l e riflessioni sulle opportunità che sorgono dalle difficoltà sono di vecchia data e ampiamente dibattute. Un tale rapporto di genesi correlativa è alla base di molti scritti sul pensiero positivo e di questi periodi ce ne sarebbe decisamente bisogno, dalle parti di Castel Volturno. Il rapido riassunto delle puntate precedenti tratteggia uno scenario cupo, teso, che sa di angustia: Rudi Garcia senza l’appoggio di squadra e società, De Laurentiis che si stabilisce al centro sportivo per ristabilire ordine e disciplina, i giocatori che tornano acciaccati dalle nazionali. L’allenatore, nel momento più delicato della sua esperienza al Napoli, ha perso nel giro di due settimane il suo fedelissimo Anguissa, infortunatosi contro la Fiorentina, e Osimhen, dalle cui reti passa tanto delle ambizioni del club. Deve fare a meno anche di Juan Jesus, che ha subito una ricaduta, ma perlomeno ritrova Rrahmani, che riprende il suo posto da titolare al centro della difesa nell’inedita coppia con Natan. Mario Rui scalpita, forte del rientro tardivo di Olivera. LEGGI TUTTO