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    Il Brescia di Maran difende la posizione, Samp-Como di prestigio

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri sera (Pisa-Catanzaro 2-2 e Venezia-Cremonese 2-1) la 35ª giornata si chiude oggi col format adottato negli ultimi tempi: quattro gare alle 14 e altrettante alle 16.15. Guida alle sfide odierne Brescia-Spezia (ore 14) Incrocio fra playoff e salvezza. Il Brescia di Maran, rivelazione del campionato, difende il 7° posto, partecipare agli spareggi promozione sarebbe un risultato lusinghiero, intanto però la salvezza è già in tasca, niente male, considerato che la squadra è quasi uguale a quella che un anno fa finiva in C (poi riammessa in B per l’esclusione). Lo Spezia viene dal beffardo 0-0 nel derby ligure con la Sampdoria: partita stradominata ma segnata dall’inaccettabile direzione di gara, sia dell’arbitro che dei varisti, cose che se succedessero in A se ne parlerebbe per un mese. Con quei 2 punti, i liguri di D’Angelo oggi avrebbero potuto impostare tutt’altra partita. Coi blucerchiati però, s’è forse visto il miglior Spezia stagionale: il Brescia è avvisato.
    Modena-Sudtirol, che incrocio
    Modena-Sudtirol (ore 14) Altro incrocio fra salvezza e playoff. Nel Modena lo scorso turno ha fatto il suo esordio in panchina Pierpaolo Bisoli che aveva iniziato la stagione nel Sudtirol, da Ascoli è tornato con un punto prezioso. Importante aver ritrovato fra i pali Gagno dopo 12 turni trascorsi in panchina: a nostro avviso, è il portiere più promettente della B, lo ha dimostrato proprio al Del Duca con la superba parata con cui ha neutralizzato il rigore di Nestorovski. Nel finale, i canarini hanno sfiorato il colpo con l’interessante Bozhanaj: chissà che il talentino albanese di scuola Empoli con Bisoli trovi quello spazio che Bianco misteriosamente gli negava. Occhio però al Sudtirol: 5 punti nelle ultime 3 gare e nell’ultima trasferta la storica vittoria sulla Samp. Valente non vuole sentir parlare di playoff ma dovesse vincere anche oggi, ci sono anche loro. Il Modena invece, con 3 punti potrebbe considerarsi di fatto salvo.
    Pecchia vuole festeggiare
    Parma-Lecco (ore 14) La capolista di Pecchia continua la sua marcia in gestione del 1° posto. Reduci dallo 0-0 di Palermo, 5 punti nelle ultime 3 gare, oggi con un successo il ritorno in quella A lasciata nel 2021 sarebbe cosa fatta. Il Lecco invece, dopo una sola stagione in B, sta per salutare, oggi la retrocessione può essere aritmetica: comunque, con Malgrati in panchina, si sono viste cose interessanti. L’ala Buso (nipote del celebre Renato) nell’1-2 di sabato scorso col Venezia, ha sbloccato la gara con un gol da cineteca: è a 8 reti, avrà mercato. Quello che non sembra avere il Lecco: patron Di Nunno da tempo cerca di vendere il club ma non trova offerte soddisfacenti e minaccia di consegnare il club al sindaco.
    Ternana, alla ricerca della Salvezza
    Ternana-Ascoli (ore 14) delicato incrocio per restare in B. Da due turni gli umbri sono in zona salvezza, anche se il margine sui playout è di un solo punto, risultato comunque lunsinghiero: con Breda le Fare hanno un passo da playoff e sono reduci da quattro punti conquistati in trasferta, a Cremona (1-2) e a Brescia (0-0): L’Ascoli di Carrera è terzultimo, a -2 dai playout: pesano gli ultimi 3 pareggi di fila, dove non è arrivato il necessario scatto salvezza: tre 0-0 di fila, lusinghiero il primo, in casa col Venezia, ma si doveva ottenere di più da quelli di Cittadella e sabatoscorso col Modena.
    Cittadella fuori dalla crisi
    Cittadella-Feralpisalò (ore 16.15) Zitto zitto, il Cittadella di Gorini (e Marchetti) ha messo alle spalle la pesante crisi d’inizio 2024 e ora può fare un pensierino ai playoff, distanti 1 punto. La Feralpisalò, penultima ma ancora viva, è a -5 dai playout, solo vincendo oggi al Tombolato si potrebbe sperare di agganciarli (la salvezza è a 6 punti).
    Cosenza-Bari match da brividi
    Cosenza-Bari (ore 16.15) La più delicata partita del turno. Col 4-0 di Reggio Emilia dell’ultimo turno, il Cosenza ha dimostrato di potersi salvare ma deve confermarsi col Bari, in zona playout, che con 3 punti acciuffa i calabresi. Nei galletti, sabato scorso ha fatto il suo esordio in panchina Federico Giampaolo, fratello minore del più noto Marco, quarto tecnico stagionale dopo Mignani, Marino e Iachini. Ne è uscito l’1-1 col Pisa che ha dato qualche confortante indicazione. Ma per provare a salvarsi direttamente, serve qualcosa di più.
    Palermo per andare oltre i pari
    Palermo-Reggiana (ore 16.15) Siciliani alla quarta uscita con Mignani in panchina, finora sono arrivati solo pareggi (2-2 in casa con la Samp, 1-1 a Cosenza e 0-0 al Barbera con la capolista Parma). La vittoria dei rosanero manca dal 10 marzo (0-1 a Lecco), oggi un successo potrebbe quasi garantire il 6° posto attuale, vuol dire disputare i playoff dal turno preliminare in gara secca da giocare in casa. La Reggiana di Nesta è in caduta libera: tre ko di fila, prima col Cittadella in casa (0-2), poi a Lecco (1-0) fino al patatrac dell’ultimo turno col Cosenza (0-4): piazza infuriata, si rischia di vanificare un buon campionato. Il vantaggio sui playout è di 4 punti ma se non s’inverte la rotta, sono guai.
    Pirlo, mal di pancia o no?
    Sampdoria-Como (ore 16.15) la partita più prestigiosa. AI blucerchiati di Pirlo sabato scorso è andata di lusso a La Spezia, 0-0 immeritato ma punto prezioso, visto anche che la squadra era frenata da un virus intestinalerimediato dopo un pasto in ritiro. Fattore che andrebbe considerato prima di parlare di flessione, anche se l’ultima uscita interna, lo 0-1 col Sudtirol, aveva già fatto scattare l’allarme. Certo, per garantirsi i playoff bisogna tornare ad esprimersi come fino a Pasquetta, quando la Samp mostrava di non avere nulla da invidiare alle big della B. Il Comodel tandem Roberts-Fabregas, in questo momento, è la squadra più forte della B, lo certificano le 5 vittorie di fila ottenute dai lariani (raggiunti dal Venezia a 67 punti). LEGGI TUTTO

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    È una Serie B da paura nel pazzo mondo di playoff e playout

    Una scrematura dettata dalla logica, non ancora dall’aritmetica, ma su qualcosa bisogna pur fare perno per uscire dall’ovvio. Anche se il bello della B è proprio l’incertezza che regna sovrana fino all’ultimo e così sarà anche quest’anno. In testa e in coda i primi verdetti potrebbero arrivare a breve.
    La promozione può arrivare sabato
    Il Parma può iniziare a festeggiare già il prossimo week end: se batte il Lecco al Tardini e il Venezia perde in casa con la Cremonese, i punti di vantaggio degli emiliani sul terzo posto sarebbero nove a tre giornate dalla fine. Tra Parma e Venezia gli scontri diretti sono pari, la differenza reti globale in questo momento dice + 3 Parma: con le combinazioni di cui sopra, la Serie A per gli uomini di Pecchia sarebbe ormai cosa fatta.
    A sua volta, il Lecco sa che se perde a Parma non potrà più recuperare i 10 punti che lo separano dalla zona playout e quindi farebbe immediato ritorno in C con ancora tre partite da giocare. La vera lotta, scivolosa e profonda per dirla con De Andrè, è per il secondo posto, gli ultimi due disponibili per i playoff e per evitare due retrocessioni immediate e il playout.
    Il Como sulla scia di Pecchia
    Per accompagnare il Parma, il Como è in pole position e potrebbe persino avvantaggiarsi dallo scontro diretto in programma venerdì sera tra Venezia e Cremonese, a patto s’intende di fare risultato in casa di una Sampdoria in lotta per il playoff.  Il calendario degli uomini del duo Roberts-Fabregas resta comunque più abbordabile rispetto a quello delle due competitor.
    Osian Roberts dice: “Abbiamo la fortuna di non dover guardare gli altri risultati”. Anche l’allenatore del Venezia Paolo Vanoli non vuole fare calcoli, pur sapendo che non dipende solo dalla sua squadra: “Vinciamo le ultime quattro e poi vedremo cosa sarà successo”. L’esterno della Cremonese Luca Zanimacchia ha una certezza: “Tutte e tre arriveremo all’ultima giornata ancora in corsa per salire direttamente”.
    Sul ring dei playoff
    Nella volata playoff, Brescia e Sampdoria cominciano gli ultimi quattro giri di valzer con un leggero vantaggio su Pisa, Cittadella e Sudtirol. Le Rondinelle sono l’unica squadra che potrà affrontare avversarie alle proprie spalle. Di più: quattro squadre attualmente negli ultimi sei posti con il “bonus” Lecco. Il portiere Luca Lezzerini ammette: “Dopo la grande cavalcata, pensando che a dicembre eravamo in zona retrocessione, non riuscire ad acciuffare i playoff sarebbe un peccato”.
    Senza i due punti di penalizzazione, la Sampdoria sarebbe davanti al Brescia, ma stando così le cose deve difendersi dagli assalti di Pisa, Cittadella e Sudtirol. Andrea Pirlo argomenta: “Conosciamo bene il nostro obiettivo ora che abbiamo capito la categoria, non occorre ripeterlo ogni volta”. Il Pisa sembra avere il calendario più difficile, ma con il Sudtirol è stata l’unica tra le cinque in lotta per le ultime due poltrone ad aver ottenuto 4 punti nelle ultime 2 partite e sotto la Torre pendente è tornata la fiducia, anche perché la rosa è la più attrezzata.
    Il centravanti Stefano Moreo non si nasconde: “Il nostro obiettivo è chiaramente raggiungere i playoff e se siamo quelli visti nel primo tempo a Bari sono sicuro che ce la faremo”. Cittadella e Sudtirol, dopo essersi sfidate nell’ultimo turno impattando in uno dei sei 0-0 di giornata, potrebbero essere già contento così perché a 43 punti c’è la salvezza, ma arrivati fin qui non avrebbe senso accontentarsi. Il centrocampista dei veneti Simone Pavan è di questo avviso: “Avendo un solo punto da recuperare è doveroso fare un pensierino alla seconda fase” e per il Cittadella sarebbe un ritorno ai playoff dopo due anni di assenza.
    Chi lotta per la salvezza
    C’è poi la bagarre salvezza. La Feralpisalò ha il calendario più brutto, è a meno cinque dal quart’ultimo posto e deve fare un’impresa: non può più perdere, deve riuscire conquistare almeno 10 punti, se ci riesce entra nella storia. Ad Ascoli il patron Pulcinelli ha deciso il ritiro in vista del decisivo match di Terni e chiede aiuto ai tifosi: “Venire in albergo prima di una partita per urlare in faccia ai giocatori o addirittura esplodere dei petardi a pochi centimetri da loro non aiuta…”.
    Il Cosenza è rinato, mettendosi quasi al sicuro con il poker a Reggio Emilia: meglio così perché il calendario non è un alleato. Sta bene la Ternana, tornata dalla doppia trasferta Cremona-Brescia con 4 punti. Breda predica umiltà: “Con l’Ascoli dobbiamo mettere a frutto quanto fatto nelle ultime due gare per non rovinare tutto”. C’è poi lo psicodramma Bari. In 10 mesi è passato dall’essere a pochi secondi dalla Serie A a vedere la Serie C molto vicina: non vince da nove partite (solo 3 pareggi), Federico Giampaolo è l’ultima speranza. LEGGI TUTTO

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    Col Palermo ci vuole pazienza

    TORINO –  Ci vuole pazienza col Palermo, dal 3 aprile sotto la guida di Michele Mignani, subentrato per spalare le macerie lasciate da Eugenio Corini. L’ex tecnico del Bari, nelle sue tre uscite ha raccolto altrettanti pareggi: esordio col 2-2 interno contro la Sampdoria, 1-1 a Cosenza e venerdì sera lo 0-0 del Barbera con la capolista Parma. Si potrebbe dire che Mignani, non da oggi, è particolarmente abbonato al pareggio. A inizio stagione ne aveva collezionati otto in dieci uscite col Bari, piazza dove comunque, ora lo rimpiangono e già allora si parlò di esonero un po’ affrettato. Ma che Palermo potremo vedere da qui alla fine della stagione? Sul rendimento attuale, si ha la sensazione che abbia un peso la particolare situazione di classifica che vivono i rosanero. Chiudendo all’attuale 6° posto, il Palermo giocherebbe i playoff a partire dal turno preliminare, da disputarsi al Barbera in gara secca. Un vantaggio da non poco: come numeri di tifosi allo stadio, i siciliani se la giocano con la Sampdoria e il tutto esaurito andrebbe già messo in preventivo. Un 6° posto che non dovrebbe essere messo in discussione dalle inseguitrici del Palermo (Brescia, Sampdoria, Pisa, Cittadella e Sudtirol), il margine di vantaggio su di loro può essere gestito con una certa tranquillità nelle 4 rimanenti giornate: al Palermo basterebbe mettere sotto la Reggiana di Nesta  in caduta libera – sabato in casa alle 16.15 – per avere quasi in tasca la certezza di giocare al Barbera la prima gara dei playoff. Allo stesso tempo, guardando a chi sta davanti al Palermo, c’è poco da inseguire, per non dire nulla. La zona promozione diretta è sfumata da tempo, compromessa nelle ultime uscite di Corini. Agganciare il 4° posto – che farebbe partire il Palermo dalle semifinali playoff – pare quasi impossibile, la Cremonese è a +8 e in ripresa dopo il pari di ieri a Catanzaro: Provare a superare il Catanzaro quinto, in buona forma, avanti di 4 punti e in vantaggio negli scontri diretti, farebbe comunque partire il Palermo dal preliminare in casa. Dunque ci sta che Mignani usi le ultime giornate del campionato soprattutto per conoscere al meglio il gruppo, testarlo a fondo, dargli un’identità precisa ma allo stesso tempo dosando le energie per poi giocarsi tutto ai playoff, quando potrà essere un’altra storia e si ripartirà da zero, lasciandosi alle spalle le delusioni stagionali, non va dimenticato che il Palermo la scorsa estate era considerato una delle prime favorite per la A diretta, dunque, sulla carta, il potenziale non manca. Comunque sia, già ora il lavoro di Mignani non va disprezzato. Davanti, il tecnico genovese sta dando grande fiducia alla coppia Brunori-Mancuso e potrebbe essere una scelta azzeccata: il primo nel 4-3-3 usato prevalentemente da Corini era spesso isolato, il secondo è stato un po’ troppo trascurato nell’arco della stagione, col vantaggio però che ai playoff potrebbe arrivare con una certa freschezza, è (stato) pur sempre uno dei più importanti bomber di B. Anche la difesa a tre potrebbe dare buoni riscontri, oltre a una maggior quadratura di squadra. Peccato solo per il grave infortunio che ha riportato Di Mariano venerdì sera: il nipote di Totò Schillaci, pur nella stagione tormentata della squadra, si stava producendo in una ottima annata. Mignani, schierandolo sulla linea dei mediani fin dalla prima uscita, aveva avuto una bella intuizione, che incideva. Per quel che stava mostrando, nella buona e nella cattiva sorte, Di Mariano potrebbe mancare non poco ai playoff. Anche se il suo infortunio consentirà di vedere titolare il giovane Buttaro (a segno nel pari di Cosenza), in rosanero già dai tempi della C. A proposito, giova ricordare che il Palermo, due anni fa, ritrovò la B grazie a una cavalcata pazzesca ai playoff-mattanza della C anche grazie alla carica unica che sa offrire il suo pubblico: e se fra un mesetto vedessimo lo stesso film? LEGGI TUTTO

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    Samp e Pirlo all’esame derby

    Ascoli-Modena (ore 14) Marchigiani alla quinta uscita con Massimo Carrera in panchina, l’ex difensore della Juve finora ha raccolto 5 punti in 4 partite, l’Ascoli è terzultimo (cioé oggi retrocederebbe direttamente) ma ancora in corsa, essendo a -2 dai playout e a -3 dalla salvezza. Nel Modena fa il suo esordio in panchina Pierpaolo Bisoli che aveva iniziato la stagione al Sudtirol. L’allenatore di Porretta Terme eredita da Paolo Bianco una squadra che ha 4 punti di margine sui playout, i playoff distano 5 punti ma al momento l’unico pensiero che c’è a Modena è mettere in sicurezza la stagione, il successo manca dal 3-0 al Parma del 27 gennaio.
    Bari-Pisa (ore 14) Nei pugliesi debutta in panchina Federico Giampaolo, 54 anni, fratello minore del più noto Marco, promosso dalla Primavera dei galletti, quarto allenatore stagionale dopo Mignani, Marino e Iachini, esonerato dopo che la squadra è con lui precipitata in zona playout (oggi li disputerebbe con lo Spezia). Attenzione al Pisa di Aquilani: dopo un campionato di fatto anonimo, i nerazzurri, con la vittoria dell’ultimo turno all’Arena sulla Feralpisalò, si sono portati a un solo punto dalla zona playoff, cioé dalla Sampdoria ottava. C’è insomma la possibilità concreta di centrare l’obiettivo stagionale.
    Brescia-Ternana (ore 14) Domenica scorsa, per le rondinelle di Maran è arrivato il ko di Venezia (2-0) che però non pregiudica la corsa ai playoff, il Brescia resta la rivelazione stagionale e col suo 7° posto è un po’ “l’intrusa” dell’alta classifica, considerato che la squadra non è molto diversa da quella che la scorsa stagione retrocedette dopo i playout, salvo poi essere riammessa in B per l’esclusione dal professionismo della Reggina. Ma occhio alla Ternana di Breda: nell’ultimo turno è stata capace di vincere a Cremona e per la prima volta in stagione si trova in zona salvezza: riuscirà a restarci fino alla fine?
    Feralpisalò-Como (ore 14) I padroni di casa (si fa per dire, visto che devono giocare a Piacenza), penultimi, hanno una delle ultime occasioni per provare ad agganciare almeno i playout (distano 4 punti mentre la salvezza è a -5). Il Como invece, ha cambiato marcia: viene da 4 vittorie di fila e sembra avere tutti i mezzi per conservare fino alla fine il 2° posto, l’ultimo a garantire la promozione diretta, i lariani del tandem Roberts-Fabregas hanno 3 punti di margine sul Venezia terzo, vantaggio che però non può concedere pause.
    Catanzaro-Cremonese (ore 16.15) La partitona della giornata. I calabresi di Vivarini nelle ultime due trasferta d’Emilia hanno vinto a Parma (0-2) e Modena (1-3) ma ogni tanto cadono in casa e nell’ultima uscita al Ceravolo erano stati battuti in rimonta dal Como (1-2). Per il Catanzaro comunque, chiudere il campionato all’attuale 5° posto, sarebbe un grande risultato, si lascerebbero alle spalle squadre più attrezzate per poi giocarsi tutto ai playoff, dove i giallorossi di Vivarini potrebbero essere un’autentica mina vagante. La Cremonese di Stroppa non se la passa bene: si stava producendo in un ottimo girone di ritorno dove nessuno li metteva sotto, poi hanno perso 3 delle ultime 4 partite, preoccupante l’ultimo ko (1-2 allo Zini dalla Ternana), però la A diretta, cioé il 2° posto del Como, dista 5 punti, non è ancora il momento per abdicare da quell’obiettivo.
    Lecco-Venezia (ore 16.15) I blucelesti sono ultimissimi, vicini a salutare B e al ritorno in C dopo un anno, anche se con Andrea Malgrati in panchina stanno mostrando una certa vitalità e con lui sono ancora imbattuti: prima hanno pareggiato a La Spezia (1-1), poi hanno battuto al Rigamonti-Ceppi la Reggiana (1-0). Il Venezia di Vanoli, con la convincente vittoria di domenica scorsa sul Brescia (2-0), ha dimostrato di poter insidiare fino all’ultimo il 2° posto del Como. Sullo sfondo però, resta la delicata situazione societaria. Patron Niederauer cerca di vendere il 40% delle quote per trovare il cash necessario all’iscrizione nella prossima situazione, qualsiasi sia la categoria. Lo stesso Niederauer ha garantito che per fine mese, massimo inizio maggio, l’operazione sarà completata con l’ingresso del club di nuovi soci statunitensi (e non del fondo Cerberus, di cui si era parlato all’inizio)
    Spezia-Sampdoria (ore 16.15) Derby ligure molto delicato. Luca D’Angelo, con gli aquilotti, ha fatto un gran lavoro, risollevando una squadra che, pur avendo valori, aveva ereditato decotta da Max Alvini. Oggi lo Spezia disputerebbe i playout col Bari ma una vittoria nel derby darebbe la spinta gusta per provare a salvarsi direttamente. La SamPirlo invece, sembrava lanciatissima verso la conquista di un posto ai playoff e pareva avesse archiviato le difficoltà di una stagione tormentata. E invece sabato scorso è arrivato il ko interno col Sudtirol (0-1) che ha riportato a galla vecchi spettri. Ora i blucerchiati hanno un solo punto di margine sul Pisa nono e scenderanno in campo conoscendo il risultato della squadra di Aquilani, impegnata a Bari. Samp che nei tre precedenti al Picco – tutti in Serie A – ha sempre perso.
    Sudtirol-Cittadella (ore 16.15) Entrambe sono vicine alla salvezza aritmetica, ma chi vince potrebbe coltivare anche una speranzella playoff. Parola che Valente, tecnico degli altoatesini, manco vuol sentire, però la storica vittoria di sabato scorso a Marassi sulla Samp, potrebbe aver galvanizzato la piazza. Discorso simile per il Cittadella di Gorini (e Marchetti). Dopo due mesi di blackout, i granata hanno trovato un discreto passo che li mette al riparo dalla zona calda della classifica. Non va dimenticato che il Cittadella, fino alla 1ª giornata di ritorno, quando al Tombolato mise sotto il Palermo, era addirittura in lotta per la promozione diretta, dunque i mezzi per provare ad assaltare i playoff – dove il Citta degli anno d’oro era abbonato, 5 partecipazioni di fila dal 2017 al 2021 con due finali disputate – non mancherebbero. LEGGI TUTTO

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    Ternana: il miracolo salvezza è possibile

    TORINO – A inizio stagione, erano tanti gli addetti ai lavori che consideravano la Ternana una delle squadre più a rischio retrocessione in C. Ma dopo l’ultimo turno, la 33ª giornata, le Fare umbre per la prima volta sono sbarcate in zona salvezza, grazie alla sorprendente vittorie di Cremona, con una delle favorite per la Serie A piegata al 96’ dalla rete di Distefano, ribaltando una partita che era stata aperta dalla rete dei lombardi di Tsadjout, subito impattata dal gol di Favilli. Insomma, se la Ternana riuscisse a salvarsi senza neanche passare dai playout, sarebbe un autentico miracolo sportivo, o qualcosa di molto simile. Basta rivedere quel che successe la scorsa estate. Col passaggio di proprietà da Bandecchi a Guida, addio definitivo ai sogni di gloria. C’erano da mettere a posto i conti e da sforbiciare un monte ingaggi oggettivamente troppo oneroso. E così tutta l’argenteria lasciava la Ternana: Partipilo, Palumbo, Martella, Donnarumma, Pettinari, Di Tacchio, Paghera, fino alle partenze a gennaio di Diakité e Corrado. La ripartenza era affidata ai giovani, cercando di azzeccare quelli giusti e sperando che potesse bastare. Ma la vera svolta è arrivata quando la squadra è stata presa in mano da Roberto Breda, uno degli allenatori più sottovalutati d’Italia. Basta guardare il campionato che sta facendo l’Ascoli, terzultimo – cioè in zona retrocessione – e all’inseguimento di una salvezza complicata. Eppure, poco più di un anno fa, Breda rilevava i marchigiani da Bucchi e li conduceva a una salvezza tranquilla, accarezzando perfino un piazzamento ai playoff. Ma non bastò, l’Ascoli decise di scommettere su William Viali e in questa stagione è al terzo allenatore stagionale, visto che prima di Carrera era toccato a Castori. Saggio quindi patron Guida quando il 6 novembre scorso affidava la Ternana a Breda, il suo è stato un ritorno sulla panchina delle Fere a distanza di 7 anni. Magari, conoscere la piazza, lo ha aiutato a fare bene. Ma quando subentrava, trovava una squadra che con Cristiano Lucarelli – di fatto a inizio stagione confermato senza convinzione, solo perché aveva un contratto in essere – viaggiava alla media di mezzo punto a partita spaccato (6 in 12 uscite). Nelle 21 giornate in cui è andato in panchina, Breda ha messo insieme 30 punti, significa che sotto la sua guida la Ternana sta viaggiando alla media di 1.46 punti a partita: in rapporto all’organico a disposizione, è qualcosa di enorme, pensando anche alla complicata situazione di partenza, quando praticamente tutti confermavano le indicazioni di inizio stagione e consideravano la Ternana sempre più destinata alla discesa in C. Con Breda, era già arrivata la prestigiosa vittoria di Palermo (2-3 il 27 febbraio) ma quella di sabato scorso allo Zini è stata un autentico capolavoro, non va dimenticato che la Cremonese, seppur in flessione negli ultimi tempi, ha di gran lunga la difesa meno battuta della B e la Ternana è stata capace di perforarla due volte a casa sua. Ma ora, come ha detto patron Guida dopo il trionfo dello Zini, bisogna continuare così. A partire da sabato, quando le Fere umbre saranno di scena di nuovo in trasferta, al Rigamonti di quel Brescia che deve difendere il piazzamento playoff (è settimo), con diverse squadre che possono insidiarglielo. Ma dopo il successo di sabato scorso, che avrà portato molta autostima ai ragazzi di Breda, tutto è possibile. Basta guardare la partita che ha fatto a Cremona il portiere Tommaso Vitale, 24 anni, praticamente impeccabile (soprattutto nelle uscite), nonostante fosse alla prima presenza stagionale. Rilevava l’infortunato Iannarilli, la cui stagione è già finita, uno degli ultimi rimasti del nucleo storico, già protagonista a Terni ai tempi della promozione dalla C. Vitale non l’ha fatto assolutamente rimpiangere, come tutti gli altri ragazzi terribili che sta svezzando Breda, riuscendo a far quasi dimenticare i nomi importanti per la B che hanno lasciato il club nelle ultime due sessioni di mercato. LEGGI TUTTO

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    Samp, Pirlo e la corsa playoff

    Cittadella-Ascoli (ore 14) I padroni di casa sembrano aver messo in sicurezza il campionato e dopo un periodo difficile sono in serie positiva da 4 gare in cui hanno raccolto 6 punti che hanno permesso al Cittadella di riportarsi a 2 punti dalla zona playoff, grazie soprattutto al bel successo nell’ultimo turno in casa della Reggiana. L’Ascoli invece, da tre gare sotto la guida dell’ex Juve Massimo Carrera, in cui ha raccolto 4 punti, resta comunque terzultimo ed è chiamato al cambio di passo, prima che sia troppo tardi.

    Como-Bari (ore 14) I lariani conducono la volata per il 2° posto (l’ultimo buono per andare direttamente in A) con due punti di vantaggio sulla Cremonese e tre sul Venezia. Il duo Roberts-Fabregas viene da tre vittorie di fila e da 4 successi nelle ultime cinque uscite. Il Bari invece, è di fatto in zona playout, con Iachini ha raccolto 8 punti in 9 gare, passo insufficiente per sperare di salvarsi. E oggi mancheranno due colonne come Sibilli e Di Cesare, squalificati. Se Iachini dovesse ancora cadere, gira il nome di Ventura per la sostituzione.

    Cremonese-Ternana (ore 14) I grigiorossi di Stroppa, con la vittoria di Bari nell’ultimo turno, hanno archiviato le due sconfitte con Feralpisalò e Sudtirol che avevano fatto perdere il 2° posto, ora bisogna confermarsi. La Ternana di Breda, che oggi disputerebbe i playout, cerca l’impresa per provare a raggiungere la salvezza, oggi distante 2 punti, sarà priva del portiere Iannarilli, punto di forza degli umbri.

    Pisa-Feralpisalò (ore 14) I toscani di Aquilani, nell’ultimo turno a Brescia, hanno per l’ennesima volta fallito l’occasione per agganciare la zona playoff. La Feralpisalò, nonostante il penultimo posto è ancora viva, ha fatto 4 punti nelle ultime 2 uscite, è a -2 dai playout e a -4 dalla salvezza.

    Sampdoria-Sudtirol (ore 14) I blucerchiati di Pirlo cercano di confermarsi in zona playoff (hanno due punti di vantaggio sul Cittadella nono), squadra comunque lanciatissima, in serie positiva da 5 gare in cui ha raccolto 13 punti, tifosi convocati in massa al Ferraris per continuare l’ascesa. Il Sudtirol di Valente, dopo l’ottimo punto conquistato nell’ultimo turno in casa con la capolista Parma, ormai “vede” la salvezza, mentre la zona playoff dista 5 punti.

    Cosenza-Palermo (ore 16.15) Calabresi alla quarta uscita con Viali in panchina che finora ha raccolto un solo punto, nell’ultimo turno, il pari a Piacenza con la Feralpisalò, un 2-2 con una rete spettacolare del leader Tutino che rientrava dopo il ko rimediato nel derby col Catanzaro. Palermo alla seconda partita con Mignani: il 2-2 del debutto, in casa con la Samp, ha dato discrete indicazioni, ora bisogna confermarsi per cercare di chiudere il campionato con miglior piazzamento possibile, in vista dei playoff.

    Lecco-Reggiana (ore 16.15) Padroni di casa alla seconda uscita con Malgrati, all’esordio 1-1 a La Spezia, anche se agganciare soltanto un posto ai playout è un’autentica mission impossible. La Reggiana di Nesta nell’ultimo turno ha mancato il decollo, sorpresa in casa dal Cittadella. Ma i granata fuori casa si esprimono meglio e nell’ultima trasferta sono stati capaci di vincere a Venezia, passando da 2-0 a 2-3.

    Parma-Spezia (ore 16.15) La capolista emiliana deve dimostrare di non essere in vacanza anticipata: dopo il ko di Pasquetta, in casa col Catanzaro, è arrivato il deludente 0-0 di Bolzano col Sudtirol. Meglio evitare altri passaggi a vuoto perché adesso il Como è a -5 (ma la Cremonese terza resta a -7). Lo Spezia invece, nell’ultimo turno raggiunto in casa dal Lecco sull’1-1, una settimana fa ha perso l’occasione di acciuffare per la prima volta la zona salvezza. LEGGI TUTTO

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    Nel Como dei famosi la stella è Gabrielloni: i gol e la storia della società

    A Como, con la proprietà dei ricchissimi fratelli Hartono, sono abituati ai nomi celebri: da Cerri a Cutrone, passando ovviamente per Fabregas. Eppure, a chiedere ai tifosi lariani qual è il giocatore a cui si sentono più legati, 99 volte su 100 si otterrà la stessa risposta: Alessandro Gabrielloni, 29 anni, centravanti giunto a Como nel gennaio del 2018, quando i lariani erano ancora in Serie D.
    Club e giocatore sono cresciuti insieme mentre la torcida lariana s’innamorava di lui. L’amore sboccia definitivamente il 25 Aprile 2021: quel giorno il Como torna in B battendo i rivali diretti dell’Alessandria, stesi da una doppietta di Gabrielloni. In seconda serie però, visti i progetti della società, per lui giocoforza si prospettava un minore impiego, ma solo per una questione di pedigree.
    L’incontro con Fabregas e l’exploit con Roberts
    Però Gabrielloni, nato a Jesi come Roberto Mancini, non ha mai mollato e tante volte ha dimostrato che il pedigree non conta se si dà di tutto e di più per la maglia. E in queste tre stagioni di B del Como ha sempre fatto la sua parte – e anche di più – pur non partendo davanti nelle gerarchie dell’attacco.
    Insomma, ogni annata Gabrielloni non parte mai fra i titolari ma per come si sbatte per il Como, alla fine il suo posto al sole lo trova sempre, caricato da una piazza che stravede per lui e con la quale ha già collezionato 194 presenze e 58 gol, niente male per una prima punta che solo in teoria non sarebbe una prima scelta.
    Ma ha saputo diventarlo, spinto da una piazza che coltiva il culto per lui. Ad esempio, in rete si possono trovare anche le immagini del suo primo gol in maglia lariana, segnato il 25 febbraio 2018, in Serie D al Castellazzo. In questa stagione però, Gabrielloni ha fatto un ulteriore salto di qualità, certificato dal giudizio che espresse Fabregas su di lui, lo scorso autunno.
    Il campione spagnolo confessò di essere in imbarazzo con lui per non riuscire a offrirgli lo spazio che meritava. Anche con l’avvento di Roberts, il giudizio su Gabrielloni resta più che positivo, anzi, col gallese il suo minutaggio è ulteriormente aumentato e ora Gabrielloni è a tutti gli effetti una delle colonne lariane.
    I numeri di Gabrielloni
    Se il Como conduce la volata per il 2° posto davanti a Cremonese e Venezia, è soprattutto perché Gabrielloni ha sempre segnato nelle ultime tre vittorie di fila dei lariani: è andato in gol nel 3-1 al Pisa, nel 2-0 al Sudtirol (con una girata da campione, altro che attaccante formatosi in Serie D), fino all’1-2 di Catanzaro, colpo pesantissimo, dopo il quale, forse, si potrebbe dire che il Como è la favorita per la conquista del 2° posto (ma attenzione, il Parma capolista sembra un po’ in vacanza e ora è solo 5 punti avanti).
    I numeri stagionali di Gabrielloni dicono 31 presenze, 1 assist e 8 gol in 1521’ giocati, cioé va a segno ogni 191’. Insomma, adesso manca solo l’ultimo passo. Il 10 luglio Gabrielloni compirà 30 anni e chissà, magari quel giorno sarà in ritiro col Como in Serie A. Certo, la sua età non è più verdissima. Ma questo centravanti vecchio stampo, uno dei tanti talenti che si annidano nelle serie minori e su cui bisognerebbe scommettere di più, merita di misurarsi con la massima serie.
    Fra l’altro, col Como va in scadenza nel 2025. Ma la piazza lariana chiede che questa bella storia d’amore duri il più a lungo possibile. Perché Gabrielloni è da sei anni l’anima del Como, molto più di certi nomi importanti passati in riva al Lario in queste tre annate di B senza lasciare segni memorabili.  LEGGI TUTTO

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    Samp: Pirlo svezza i giovani del futuro

    TORINO –  Comunque vada a finire la stagione della Sampdoria, il calcio deve essere grato ad Andrea Pirlo per i tanti giovani che con coraggio sta lanciando, non si è abituati, in Italia, alla linea verde. Dunque, c’è la possibilità che gli imberbi ragazzi che formano gran parte della rosa blucerchiata, presto siano i protagonisti del calcio di domani. In porta, il serbo Filip Stankovic, 22 anni, in prestito dall’Inter, aveva iniziato la stagione segnando in negativo almeno tre partite della Samp, costate altrettante sconfitte. Ma Pirlo, anche perché non aveva vere alternative, ha sempre creduto in lui e ora il figlio di Dejan è forse il miglior interprete della B. La difesa blucerchiata poi, è il reparto coi virgulti più interessanti, ragazzi di valore assoluto, in prospettiva. L’ultimo a trovare spazio, è Giovanni Leoni, classe 2006, giunto a gennaio in prestito dal Padova in C, sabato a Palermo ha segnato il suo primo gol da professionista. La Samp lo riscatterà per 1.5 milioni a fine stagione e poi potrebbe venderlo incassando una buona plusvalenza (c’è già la Juve su di lui), è il 17enne più utilizzato d’Europa. Ma attenzione anche a Daniele Ghilardi, 21 anni, 31 presenze e 2 gol in B con la Samp, in prestito dal Verona con obbligo di riscatto a determinate condizioni. Per non parlare dell’italo-uruguaiano Facundo Gonzalez, coetaneo di Ghilardi, in stagione 24 presenze, 2 gol e 1 assist, Campione del Mondo Under 20, in prestito dalla Juve. A inizio annata, Pirlo lo teneva in panchina. Il ragazzo si fece sentire attraverso il suo procuratore e da quando è diventato titolare lo scorso ottobre, nessuno lo ha più messo in discussione, con Leoni e Ghilardi forma uno dei terzetti difensivi più giovani d’Europa e qui sta il coraggio di Pirlo: avrebbe alternative più mature (Murru e Piccini), ma giocano prevalentemente i tre ragazzi. Per la mediana, due nomi da tenere d’occhio. Il regista spagnolo Gerard Yepes, 21 anni, 28 presenze e 3 assist, veste il blucerchiato dai tempi dell’Under 17, chi meglio di Pirlo può insegnargli il mestiere? La crescita che sta mostrando sotto la sua guida, ha dell’impressionante. Ma in mezzo, a gennaio è arrivato anche il gambiano Ebrima Darboe, 22 anni, in prestito dalla Roma, nella prima parte della stagione era al Lask, Serie A austriaca, finora in B, 10 gare, 2 gol (sublime quello di sabato al Palermo, tiro pazzesco dalla distanza) e 1 assist, con la sensazione che possa dare un gran contributo da qui a fine stagione. In avanti, due (o forse tre) nomi da segnarsi: l’attaccante Sebastiano Esposito, 21 anni, in prestito dall’Inter, in alcune gare ha dato l’impressione di essere vicino alla consacrazione attesa da tempo, non fosse per qualche problema fisico di troppo (18 presenze, 5 gol e 5 assist). Discorso analogo, anzi, con ancora più guai muscolari, per lo spagnolo Estanis Pedrola, 20 anni, prodotto doc del vivaio del Barcellona che ha mantenuto la possibilità di riacquisto entro il 2025. Sabato a Palermo è tornato in campo nel finale, era fermo da ottobre, visto solo per 10 apparizioni ma con 3 gol coi quali ha dimostrato di essere, potenzialmente, di un’altra categoria. Ma tanti tifosi blucerchiati guardano con trepidazione alla crescita di Samuel Ntanda, classe 2005, belga di origini congolesi, nel vivaio Samp dall’agosto 2022: mostra grandi mezzi atletici, Pirlo finora lo dosa con contagocce (8 apparizioni, sempre nel finale, per 58’ giocati) ma il ragazzo potrebbe fare davvero strada. Insomma, in tutto sono 8-9 giovani che fanno della Samp una della squadre più verdi che ci siano, non solo in B. E la giovane età, in caso di playoff, potrebbe voler dire avere in campo agli spareggi promozione elementi più freschi degli avversari. LEGGI TUTTO