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    LIVE Scommesse, a Torino pronti a sentire Tonali e Zaniolo. Blitz in settimana

    il legale di zaniolo—  

    L’avvocato di Zaniolo, Gianluca Tognozzi, ha dichiarato alla Gazzetta: “Nicolò non ha mai scommesso. Lo ha detto anche a me. È possibile che abbia fatto giochi di carte come poker e blackjack su piattaforme online illegali, senza però sapere che lo fossero. Chiariremo tutto. Cosa rischia? Un’ammenda di qualche centinaia di euro. Tutto questo a meno che non ci fosse una reiterazione del reato così grande da rendere impossibile comminare solo una pena pecuniaria”. LEGGI TUTTO

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    Saelemaekers: “Maldini non voleva cedermi. Avevo perso la gioia, Bologna e Motta me l’hanno ridata”

    L’esterno belga: “Questa squadra somiglia un po’ al mio primo Milan, un bel mix di giovani ed esperti e una gran voglia di crescere”

    “Èmolto semplice”. Pausa. “Avevo perso gioia e anche la fiducia nelle persone, il sorriso. Motta, e con lui il Bologna, mi hanno fatto nuovamente sentire importante”. Alexis Saelemaekers si siede sulla poltrona, allarga una risata davanti alla somiglianza con l’attore Ryan Gosling, il Ken di Barbie“(“Me l’ha già detto qualcuno…”) e si racconta senza dribbling. “Non vedo l’ora di far rivedere il giocatore che sono: senza filtri. Certo l’inizio non è stato facile…”.  LEGGI TUTTO

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    La lezione di Ancelotti a Fagioli e compagni. Tema: la passione ti salva

    Dalle lacrime dell’allenatore alla sua cerimonia di laurea a quelle di Tonali dopo l’avviso di garanzia: c’è un nesso

    Dicono che Sandro Tonali, rientrato a Milano, dopo la consegna dell’avviso di garanzia e la conseguente notte da incubi a Coverciano, sia scoppiato a piangere. Mercoledì scorso, a Parma, durante la cerimonia per la consegna della laurea honoris causa in Scienze Motorie, ha pianto anche Carlo Ancelotti. Lacrime diverse, distanti, ma forse è utile accostarle.  LEGGI TUTTO

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    Brescia imbattuto: dove può arrivare?

    TORINO – Dopo l’ultima giornata di B, segnata dal ko della capolista Parma a Venezia, l’unica squadra rimasta imbattuta è il Brescia di Gastaldello che però, per le note vicende estive legate alla riammissione in B del club di Cellino, ha giocato tre partite in meno (come il Lecco ultimo). Gare che le rondinelle disputeranno il 24 ottobre in casa contro il Modena, l’8 novembre a Palermo, il 26 novembre a Bolzano nella tana del Sudtirol (in campo sempre alle 18.30). Resta il fatto che il Brescia di questa stagione sta andando oltre le aspettative, facendo dimenticare la retrocessione in C della scorsa primavera poi “sanata” con l’esclusione della Reggina e una riammissione in B che ha fatto discutere ma che a termini di regolamento era ineccepibile. La domanda è: dove può arrivare questo Brescia? Può insomma avere qualche ambizione e magari tornare a disputare i playoff, come era accaduto nel 2022? L’obiettivo resta la salvezza, come è normale che sia quando si viene da una retrocessione sul campo e la squadra di questa annata non è molto dissimile da quella della scorsa stagione, anche se dovrebbe essere un po’ più competitiva. Non va dimenticato che anche un anno fa il Brescia aveva approcciato al meglio il campionato e alla sesta giornata era addirittura in testa. Poi la squadra si era piantata e la situazione degenerava. A inizio 2023 si arrivava alla fase più acuta della crisi con un tourbillon di allenatori in cui Cellino faceva il Cellino all’ennesima potenza: per tre volte ne cambiava uno ogni due partite, finché si è arrivati a Gastaldello, da tempo uomo di fiducia del patron, al punto che da lui s’è ripartiti in questa annata, nonostante nella scorsa l’ex difensore abbia perso il playout contro il Cosenza. Ma in questo campionato, una situazione più serena, potrebbe portare pure migliori risultati. Anche perché un anno fa Cellino aveva seri problemi giudiziari, nel frattempo risolti. All’orizzonte poi, ci sarebbe la possibile cessione del club ma il club a livello economico è sano e il patron non chiede poco, al momento non sembra sia dietro l’angolo un cambio societario. Intanto però, la squadra nelle ultime uscite sta rallentando. Dopo le vittorie iniziali su Cosenza e Lecco, sono arrivati quattro pareggi di fila. L’ultimo, nell’inedito derby con la Feralpisalò, squadra della provincia di Brescia. Sugli spalti, è stata una gran serata, conclusa con le due tifoserie che inneggiavano all’altra squadra, grande sportività insomma, che ha fatto dimenticare il pomeriggio della gara di ritorno dei playout col Cosenza, partita non conclusa per i disordini innescati dalla tifoseria lombarda, puniti col ko a tavolino e la disputa a porte chiuse delle prime due gare interne di questa stagione del Brescia. Sul campo però, la squadra ha fatto una grossa fatica. La Feralpisalò nel primo tempo è passata in vantaggio, ha dominato fino all’intervallo senza però chiudere la gara. Così il Brescia, nel recupero, ha acciuffato il pari con la rete di Moncini che già nel turno precedente, contro l’Ascoli sempre in casa, aveva salvato le rondinelle nei minuti finali. Così, alla ripresa, per capire quanto vale questo Brescia ancora imbattuto, diventa quasi una gara-verità la trasferta di Terni, sabato prossimo. Gli umbri oggi disputerebbero i playout con lo Spezia ma nelle ultime due uscite, in cui hanno raccolto 4 punti, stanno ingranando dopo un avvio-no di stagione, in cui comunque avevano raccolto meno di quanto meritassero. Ecco, se Gastaldello tornerà dal Liberati con qualcosa in tasca, magari si potrebbe prospettare una stagione più tranquilla dell’ultima, in attesa di giocarsi i tre jolly dei recuperi (che comunque, non saranno gare agevoli). Altrimenti, dovesse arrivare il primo ko stagionale (la Ternana nell’ultima uscita interna ha schiantato 3-0 la Reggiana di Nesta), il Brescia potrebbe iniziare a sentire odore di zona calda della classifica e scatterebbe l’allarme. Ma magari ci penserà ancora Moncini, attaccante che in B, nonostante venga dalla retrocessione con la Spal, sa Il fatto suo. Oppure Borrelli, il centravanti giunto in prestito dal Frosinone, autore di un gran gol nella vittoria sul Lecco. C’è chi lo paragona a Caracciolo. Ma l’Airone, rimasto legatissimo al Brescia, rifiuta il parallelo. Tuttavia, le basi su cui edificare la stagione potrebbero venire dalla difesa: finora il Brescia ha incassato solo due reti, prendendo la prima solo alla quinta uscita. E spesso, con una difesa che tiene bene, si fa molta strada. LEGGI TUTTO

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    Klaassen, Bisseck e Cuadrado, ripetizioni di Inter: così puntano a conquistare Inzaghi

    Sono quelli che finora hanno messo meno minuti sulle gambe, ma il lavoro fatto nell’ultima settimana li porterà ad avere più minuti: i piani dell’allenatore per loro

    La sosta per le nazionali non ha fermato i lavori in casa nerazzurra. Non lo ha fatto per il tecnico Simone Inzaghi, rimasto a lavorare con un gruppo ridotto di appena nove elementi, e non lo ha fatto in primis per tre pedine che cercano il “trampolino” dopo una prima parte di stagione in sordina. Si tratta di Bisseck, Klaassen e Cuadrado, i tre rinforzi estivi che – seppur per motivi diversi – hanno finora faticato a inserirsi, collezionando un minutaggio inferiore ai 100’ come solo Agoumé, Sensi e i due portieri di riserva. La settimana di allenamenti specifici terminata ieri – la squadra riposerà sabato e domenica per riprendere i lavori lunedì con i primi rientri dalle nazionali, quelli di Sommer e Calhanoglu – è servita ai tre per spingere sull’acceleratore agli ordini di mister Inzaghi, cercando di assimilare movimenti e tempi di manovra. L’obiettivo è ritagliarsi maggior spazio ed entrare stabilmente nelle rotazioni, ciò che finora è venuto meno.  LEGGI TUTTO

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    Numeri, gol, equilibri: la migliore Juve dell’Allegri-bis

    Milan e Inter hanno fatto meglio in questo avvio di campioanto. Ma a differenza del passato recente, i bianconeri non si sono eliminati da sola dalla corsa scudetto con l’inizio sbagliato. E le cifre dicono che…

    Per far deragliare basta non solo un girone, ma anche un mese sbagliato, una settimana storta e possono essere perfino sufficienti gli ultimi 90 minuti maledetti, come insegna ampiamente la storia. Per ribadire la banalità che i conti si possono fare solo alla fine. Ma di contro, se lo scopo non è fare un bilancio ma capire se può nascere un fiore da questa Juve, essere arrivati quasi a un quarto di campionato, già alla seconda sosta per le nazionali e con un paio di big match già in archivio è già un campione sufficiente per tirare una riga. E constatare quello che i numeri dicono ancora: cioè che quella vista finora è la Juventus migliore dall’ultima volta che ha vinto lo scudetto, la migliore dal ritorno di Allegri sulla panchina bianconera.  LEGGI TUTTO

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    Mencucci: “Vi spiego come si gestisce il Lecce dei miracoli”

    L’amministratore delegato del club rivelazione della Serie A racconta il piano di rilancio avviato nel 2022, tra valorizzazione dei talenti, bilanci di nuovo in utile e autosufficienza dagli azionisti

    Il Lecce rivelazione di questo primo scorcio di campionato non è soltanto la favola della squadra con il monte-ingaggi più basso della Serie A (17 milioni). È una case history di ristrutturazione aziendale. Sì perché i conti dei giallorossi, invidiati da tutti, fino a poco tempo fa non erano affatto buoni.  LEGGI TUTTO

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    Pavard entusiasta: “All’Inter tutti credono in me. Un sogno essere in un club così leggendario”

    Il difensore a Canal+ ha spiegato: “Tutti credono in me: la società, i compagni e l’allenatore. Questo si riflette sulle mie prestazioni e all’Inter sto davvero bene. San Siro eccezionale”

    Benjamin Pavard non è assolutamente pentito di aver lasciato il Bayern Monaco per “sposare” l’Inter. Lo ha ammesso durante un’intervista a Canal+. “Sono stato sette anni in Germania tra Stoccarda e Bayern Monaco, il club dove ho vinto tutto e giocato con grandi campioni. Sono cresciuto come calciatore, ma soprattutto come uomo. Era però arrivato il momento di cambiare, di scoprire un nuovo Paese e una nuova cultura. E l’Inter è stata la soluzione ideale per me: è un club leggendario che ha giocato l’ultima finale di Champions”.

    AMORE INTER—  Accolto con affetto dai tifosi, ha ricambiato sui social e in campo: “L’Italia è il Paese dei difensori e qui imparerò molto. Io volevo giocare nella difesa a tre, per poter essere il primo a impostare l’azione. L’Inter nella sua storia ha avuto grandi difensori, gente come Walter Samuel e Javier Zanetti, una leggenda del club che lavora ancora lì. Tutti credono in me: la società, i compagni e l’allenatore. Questo si riflette sulle mie prestazioni e all’Inter sto davvero bene. San Siro è uno stadio eccezionale e mi esalta scendere in campo lì. Il numero 28? É il giorno del mio compleanno, il 28 marzo, e ho iniziato con questo numero al Lilla. Spero di fare ottime cose anche all’Inter con il 28”. LEGGI TUTTO