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    L’Inter Women in campo con una maglia per incoraggiare le bambine a credere nei loro sogni

    Nella divisa utilizzata per la sfida di domenica contro la Roma la trama dei numeri custodirà un collage di foto delle nerazzurre da piccole. L’iniziativa fa parte della campagna #ThisLittleGirlIsMe 

    Le calciatrici dell’Inter portano in campo la loro versione bambina per ispirare le giovani ragazze a credere nei propri sogni: in occasione di Roma-Inter di domenica, le giocatrici scenderanno infatti in campo con un’esclusiva maglia speciale, che custodisce nella trama dei numeri un collage di foto di loro da bambine. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di prendere parte ed elevare la campagna #ThisLittleGirlIsMe, che dal 2021 ha raggiunto oltre 47 milioni di persone in tutto il mondo, trasmettendo in modo concreto e innovativo i valori motivazionali del progetto internazionale, dedicato ad incoraggiare le giovani ragazze tramite la condivisione sui social di storie di donne di successo. Le calciatrici di Inter Women diventano così modelli di ispirazione per le generazioni future, stimoli a seguire le proprie inclinazioni e a costruirsi un futuro secondo le proprie aspirazioni. Il Club nerazzurro ha deciso non solo di prendere parte al progetto, realizzato da Inspiring Girls e promosso in Italia da Valore D, ma di elevarlo con un’attivazione unica nel suo genere, che per la prima volta farà diventare la campagna parte integrante di una partita di calcio. Oltre alla maglia speciale, per Roma-Inter verranno infatti modificati alcuni asset grafici normalmente utilizzati sui canali social del Club in occasione delle partite di Inter Women. Le attività nerazzurre legate a #ThisLittleGirlIsMe sono state inaugurate da una serie di contenuti, pubblicati sui canali social del Club, nei quali alcune calciatrici nerazzurre interagiscono con le proprie versioni da bambine, ascoltando le loro paure e incoraggiandole ad inseguire il sogno di giocare in Serie A. Il dialogo si trasforma così in un messaggio motivazionale dedicato ad incoraggiare le nuove generazioni. Il contenuto ha visto la partecipazione delle Inter Women Lisa Alborghetti, Tatiana Bonetti e Sofie Junge Pedersen e di tre giovani atlete del settore giovanile nel ruolo delle calciatrici da bambine. LEGGI TUTTO

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    “Zalewski è il quarto scommettitore”: Corona accusa l’esterno della Roma

    Secondo l’ex re dei paparazzi, dopo Zaniolo, Tonali e Fagioli sarebbe coinvolto anche l’esterno italo-polacco dei giallorossi

    Fabrizio Corona non si ferma. Dopo aver fatto i nomi di Zaniolo, Tonali e Fagioli nell’ambito dell’inchiesta relativa alle scommesse, attraverso il suo sito Dillingernews ha svelato un quarto nome: si tratterebbe, sempre secondo l’ex re dei paparazzi, di Nicola Zalewski, esterno polacco della Roma. 

    presenze—  Nato a Tivoli nel 2001, cresciuto in Italia ma di nazionalità polacca per via dei genitori, quest’anno Zalewski ha giocato sei partite (quattro in campionato e due in Europa League). Nelle ultime tre gare è rimasto in panchina. Vanta 12 partite con la nazionale polacca.  LEGGI TUTTO

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    Bari: la scommessa Marino si può vincere

    TORINO – Bentornato, Pasquale Marino. Da quasi due anni era sparito dai radar, dopo l’esonero datato 10 dicembre 2021 al Crotone, a fine stagione poi retrocesso in C. Non è che ci fosse la fila per lui. Ma poi è spuntato il Bari. Il ds Polito era stato suo giocatore al Catania, lo conosce bene e lo stima ancora di più. Domenica scorsa, il dirigente dei pugliesi ha fatto un ragionamento dopo lo 0-0 di Cesena con lo Spezia. Nel finale, i liguri hanno colto un palo. Se fosse entrata, ha raccontato il ds, avremmo esonerato Mignani, l’allenatore della promozione in B del 2022, del terzo posto e della A sfumata per un minuto, lo scorso giugno. Ma siccome il campo aveva detto che il Bari continuava a non convincere, l’esonero è arrivato lo stesso. Abbastanza a sorpresa: Mignani aveva perso una sola partita, come le 4 big che guidano la B. Il problema è che poi ha raccolto un solo successo e ben 7 pari che collocano il Bari al 13° posto, a 3 punti dai playoff e a +4 sui playout. Nulla di compromesso, dunque. Ma in effetti, probabilmente il cambio serviva: la ferita della A sfumata ha pesato nel nucleo storico della squadra. I giocatori arrivati in estate si diceva non facessero per il calcio di Mignani. E forse anche questo è vero. Fatto sta che già la scorsa estate, allo stesso tecnico genovese non sarebbe spiaciuto andarsene perché fiutava un’aria non buona. Lo Spezia, prima di virare su Alvini, l’aveva valutato e a Mignani sarebbe piaciuto assai tornare a vivere nella propria regione: fra carriera da giocatore e da allenatore, gira l’Italia da più di trent’anni. Ma è tutto passato, ora tocca a Marino riconquistare una piazza esigente che però non sbaglia quando valuta la squadra non ai livelli di quella della scorsa stagione che comunque era andata ben oltre le aspettative. E allora, come venirne fuori? Affidandosi a un allenatore come Marino con un curriculum importante (fra le altre, Udinese, Parma, Genoa, Frosinone, Spezia, Palermo e Spal). Che un certo De Zerbi considera il suo maestro. Che non va valutato per l’ultima esperienza di Crotone, quando subentrò in una squadra già rassegnata, che si portava dietro le scorie della retrocessione e che non aveva la testa per lottare per la salvezza. Marino rimediò un punto in 7 gare ma non ha tutti i torti il ds Polito quando, con un paradosso, dice che quelle furono le migliori partite stagionali del Crotone. E dunque il club dei De Laurentiis cerca la svolta “giochista”, dopo un biennio di successi da “risultatista” con Mignani. Funzionerà? Intanto, chiamare Marino alla sosta vuol dire dargli due settimane di tempo per farlo entrare nella testa dei giocatori. Non ci sono solo da combattere le scorie della delusione di giugno. C’è anche da dare alla squadra una nuova mentalità, cioé iniziare a fare la partita, cosa che con Mignani poteva non succedere anche nei suoi tempi migliori. Dal mercato poi, potrebbero essere arrivati buoni elementi che con la fretta che c’è sempre, c’è chi ha già liquidato come non all’altezza. Le maggiori scommesse si concentrano sull’attacco. Nasti, pur in una situazione finora non semplice, si sta confermando come il più promettente attaccante italiano della sua leva (2003), è molto cresciuto nei suoi mesi baresi. Ha segnato finora 2 gol ma col giochista Marino potrebbe arrivare alla doppia cifra, così come Diaw che se sta bene, in B è una garanzia. Ma attenzione ai giocatori offensivi a supporto delle vere punte. Sibilli sta facendo grandi partite, non è più l’attaccante che il Pisa preferiva utilizzare nei secondi tempi, a Bari sta trovando quella centralità che meritava da tempo, basta vedere i gol che faceva coi toscani: pochi, ma sempre belli e decisivi. La vera scommessa per Marino è riuscire a rilanciare Aramu, giunto in prestito dal Genoa dopo una stagione in cui il suo contributo per il ritorno in A del Grifone è stato ridottissimo, di fatto Aramu fu l’unico giocatore che Giardino non riuscì a rilanciare dopo il suo avvento, non solo per problemi fisici. Il miglior Aramu, in B, lo si vide il 20 marzo 2021: quel giorno, col Venezia, segnò in trasferta una tripletta al Monza per una vittoria con la quale gli arancioneroverdi misero le basi per essere promossi al posto dei brianzoli, che in quella stagione dovevano essere la squadra da battere. Ecco, se Marino trova la scintilla giusta, se anche grazie alle sue idee calcistiche riesce a riportare Aramu su quei livelli, allora a Bari potremmo ancora vederne delle belle. LEGGI TUTTO

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    Ahi Juve, Danilo ko con il Brasile: “Conosco il mio corpo, mi sono fatto male”

    Il capitano bianconero ha avvertito dolore al muscolo posteriore della coscia sinistra e salterà il match di mercoledì con l’Uruguay

    “Conosco il mio corpo, appena è successo ho capito che mi ero fatto male. Non ci sarò contro l’Uruguay”: questo il commento a caldo di Danilo, che ha dovuto abbandonare il campo alla fine del primo tempo di Brasile-Venezuela, match disputato nella notte italiana e terminato 1-1.

    rientro—  Il capitano della Juve sta rientrando a Torino, dove verrà sottoposto ad accertamenti dallo staff medico bianconero per conoscere entità dell’infortunio e tempi di recupero. Domenica 22, alla ripresa, la Juve è attesa dal big match con la capolista Milan. LEGGI TUTTO

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    Scandalo scommesse – Tutte le notizie di venerdì. Sacchi: “Ci devono essere regole”. La nota della Juve

    Lo psichiatra: “Ludopatia: aiutare i calciatori”—  

    “Da tifoso sono amareggiato per quanto sta accadendo nel mondo del calcio, da medico penso che fosse prevedibile ma molti, evidentemente anche all’interno dei club, hanno voluto chiudere gli occhi. Il calcioscommesse non può e non deve tradursi semplicisticamente in un gruppo di sportivi milionari che scommettono enormi quantità di denaro, mettendo a rischio la propria carriera, nel tentativo di arricchirsi ulteriormente. No, è molto di più e molto peggio: è ludopatia, un disturbo patologico da gioco d’azzardo in cui a farla da padrone non è il tentativo di vincere ma tutto il contrario, ossia quello di perdere per poter continuare a scommettere. É una dipendenza vera e propria e come tutte le dipendenze ha a che fare con il delicato equilibrio emotivo di giovani vulnerabili. Sono sconcertato dal fatto che nessuno nelle squadre si sia mai reso conto di questa dipendenza che oltretutto si manifesta con chiari sintomi e segnali”. Lo dichiara lo psichiatra Santo Rullo, fondatore della nazionale di calcio a cinque per persone con disturbi mentali “Crazy for Football”. “Lo dico da tempo: i professionisti dello sport devono essere supportati costantemente da psicologi e psichiatri per dotarli degli strumenti per far fronte a tutte quelle difficoltà che le pressioni e le aspettative producono nelle menti di questi giovani come la depressione o, appunto, la ludopatia”. LEGGI TUTTO