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    Meroni, 56 anni fa la tragica scomparsa. Il ricordo del Torino

    La società del presidente Cairo ha deposto un mezzo di fiori sul luogo dove venne investito il 15 ottobre 1967. Breve funzione religiosa in memoria della “Farfalla Granata”

    Il Torino ha reso omaggio alla memoria di Gigi Meroni, tragicamente scomparso il 15 ottobre 1967. Il direttore operativo del club, Alberto Barile, ha deposto fiori granata alla base del ceppo eretto in Corso Re Umberto nel punto in cui il giocatore venne travolto da un’auto di passaggio. Don Riccardo Robella ha celebrato la breve funzione religiosa durante la quale ha ricordato ai giovani tifosi le qualità umane della “Farfalla granata”. 

    pièce teatrale—  Domani sera al regio teatro Gobetti di via Rossini, una pièce teatrale celebra l’ottantesimo anniversario della nascita (a Como) del campione. Alla presenza della sorella Maria saranno in scena gli attori Giordano Fenocchio (anche autore), Francesco Pellicini (anche regista) e Maicol Trotta nei panni di Gigi.

     Max Peroni alla chitarra e Fazio Armellini alla fisarmonica curano l’accompagnamento musicale. Lo spettacolo inizia alle ore 19 con replica alle ore 21. Biglietto unico a 9,70 euro. LEGGI TUTTO

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    Il malumore di Ciro: cosa si è rotto tra Immobile e la Lazio

    Le sirene arabe che tornano a suonare, la fatica in zona gol, le critiche di una parte della tifoseria: il feeling con l’ambiente si è spezzato e ora diventa difficile prevedere un futuro insieme

    Una storia che sembra ricca di amore reciproco ora rischia di infrangersi alla prima mega-offerta che arriverà dall’Arabia. Nessuna frattura fra Ciro Immobile e la Lazio, intesa come società allenatore e squadra: solo che adesso un futuro insieme diventa comunque difficile da prevederlo. Il bomber che dal 2016 ha inanellato la serie record di 198 gol in biancoceleste, superando anche il leggendario Silvio Piola, potrebbe salutare tutti se già a gennaio si riaffaccerà dall’Arabia una richiesta da una ventina di milioni a stagione, in linea con quelle che gli erano state prospettate a luglio. Indubbiamente si è spezzato qualcosa di troppo in un feeling che appariva indistruttibile. A luglio, dopo vari giorni di tentennamenti nel ritiro di Auronzo, Immobile aveva rigiurato fedeltà al suo contratto con la Lazio fino al 2026. A 33 anni la prospettiva di andare a giocare in Arabia, seguendo la scelta di Milinkovic, era però più di una tentazione. LEGGI TUTTO

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    Simona Rolandi: “Giocavo a volley, sognavo la Domenica Sportiva e la registravo sulle cassette”

    La conduttrice della storica trasmissione: “Pazza di calcio, avevo il poster di Giannini. Assunta in Rai in quota? L’unica tessera che avevo era quella dell’autobus…”

    Prendeva l’autobus 391 dal quartiere romano di Talenti per andare a Tor di Quinto a vedere gli allenamenti del calcio, ma si spingeva anche fino a Trigoria, ha fatto la cameriera nel pub di via Nomentana, la figurante nei programmi, ma sempre con un sogno in testa: “Fare la giornalista televisiva, ricordo che giocavo con un microfono finto”. Simona Rolandi chiedeva semplicemente “Fatemi provà”.  LEGGI TUTTO

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    Cos’ha di speciale il signor Bonaventura

    Il primo gol in Nazionale è il suo modo di farsi ricordare, il lieto fine che come nel fumetto arriva sempre. Dietro però ci sono genio, intuizioni, un 10 del passato che ritorna…

    La storia col signor Bonaventura – fosse sventura o avventura – finiva quasi sempre così: le cose si sistemavano (anche creativamente) provocando felicità negli altri e ricchezze per lui, che s’intascava il milione. Questo giovane (ma non giovanissimo: sulla trentina) dinoccolato, elegante campione di soddisfazione, questo accidentale eppure meccanico produttore di lieto fine si muoveva nella storia come avesse addosso un destino di riuscita. Così il fumetto di Sergio Tofano è durato mezzo secolo. Manca ancora un pezzo di strada ma anche la storia di Jack Bonaventura, 34 anni, pare perdurare e conquistare sempre più appassionati con il passare del tempo e delle partite. Accade con la stessa andatura un po’ artistica, con il sapiente uso della tinta e della sottrazione, con la lettura del gioco da professore del calcio. Con l’intuizione del tempo e degli spazi di uno che la partita l’ha già giocata, già vista prima, così da saper dove essere, quando serve. Come, appunto, un fumetto che dopo svariate e diverse peripezie sempre a quel finale torna. LEGGI TUTTO

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    LIVE Scommesse, a Torino pronti a sentire Tonali e Zaniolo. Blitz in settimana

    il legale di zaniolo—  

    L’avvocato di Zaniolo, Gianluca Tognozzi, ha dichiarato alla Gazzetta: “Nicolò non ha mai scommesso. Lo ha detto anche a me. È possibile che abbia fatto giochi di carte come poker e blackjack su piattaforme online illegali, senza però sapere che lo fossero. Chiariremo tutto. Cosa rischia? Un’ammenda di qualche centinaia di euro. Tutto questo a meno che non ci fosse una reiterazione del reato così grande da rendere impossibile comminare solo una pena pecuniaria”. LEGGI TUTTO

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    Saelemaekers: “Maldini non voleva cedermi. Avevo perso la gioia, Bologna e Motta me l’hanno ridata”

    L’esterno belga: “Questa squadra somiglia un po’ al mio primo Milan, un bel mix di giovani ed esperti e una gran voglia di crescere”

    “Èmolto semplice”. Pausa. “Avevo perso gioia e anche la fiducia nelle persone, il sorriso. Motta, e con lui il Bologna, mi hanno fatto nuovamente sentire importante”. Alexis Saelemaekers si siede sulla poltrona, allarga una risata davanti alla somiglianza con l’attore Ryan Gosling, il Ken di Barbie“(“Me l’ha già detto qualcuno…”) e si racconta senza dribbling. “Non vedo l’ora di far rivedere il giocatore che sono: senza filtri. Certo l’inizio non è stato facile…”.  LEGGI TUTTO

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    La lezione di Ancelotti a Fagioli e compagni. Tema: la passione ti salva

    Dalle lacrime dell’allenatore alla sua cerimonia di laurea a quelle di Tonali dopo l’avviso di garanzia: c’è un nesso

    Dicono che Sandro Tonali, rientrato a Milano, dopo la consegna dell’avviso di garanzia e la conseguente notte da incubi a Coverciano, sia scoppiato a piangere. Mercoledì scorso, a Parma, durante la cerimonia per la consegna della laurea honoris causa in Scienze Motorie, ha pianto anche Carlo Ancelotti. Lacrime diverse, distanti, ma forse è utile accostarle.  LEGGI TUTTO

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    Brescia imbattuto: dove può arrivare?

    TORINO – Dopo l’ultima giornata di B, segnata dal ko della capolista Parma a Venezia, l’unica squadra rimasta imbattuta è il Brescia di Gastaldello che però, per le note vicende estive legate alla riammissione in B del club di Cellino, ha giocato tre partite in meno (come il Lecco ultimo). Gare che le rondinelle disputeranno il 24 ottobre in casa contro il Modena, l’8 novembre a Palermo, il 26 novembre a Bolzano nella tana del Sudtirol (in campo sempre alle 18.30). Resta il fatto che il Brescia di questa stagione sta andando oltre le aspettative, facendo dimenticare la retrocessione in C della scorsa primavera poi “sanata” con l’esclusione della Reggina e una riammissione in B che ha fatto discutere ma che a termini di regolamento era ineccepibile. La domanda è: dove può arrivare questo Brescia? Può insomma avere qualche ambizione e magari tornare a disputare i playoff, come era accaduto nel 2022? L’obiettivo resta la salvezza, come è normale che sia quando si viene da una retrocessione sul campo e la squadra di questa annata non è molto dissimile da quella della scorsa stagione, anche se dovrebbe essere un po’ più competitiva. Non va dimenticato che anche un anno fa il Brescia aveva approcciato al meglio il campionato e alla sesta giornata era addirittura in testa. Poi la squadra si era piantata e la situazione degenerava. A inizio 2023 si arrivava alla fase più acuta della crisi con un tourbillon di allenatori in cui Cellino faceva il Cellino all’ennesima potenza: per tre volte ne cambiava uno ogni due partite, finché si è arrivati a Gastaldello, da tempo uomo di fiducia del patron, al punto che da lui s’è ripartiti in questa annata, nonostante nella scorsa l’ex difensore abbia perso il playout contro il Cosenza. Ma in questo campionato, una situazione più serena, potrebbe portare pure migliori risultati. Anche perché un anno fa Cellino aveva seri problemi giudiziari, nel frattempo risolti. All’orizzonte poi, ci sarebbe la possibile cessione del club ma il club a livello economico è sano e il patron non chiede poco, al momento non sembra sia dietro l’angolo un cambio societario. Intanto però, la squadra nelle ultime uscite sta rallentando. Dopo le vittorie iniziali su Cosenza e Lecco, sono arrivati quattro pareggi di fila. L’ultimo, nell’inedito derby con la Feralpisalò, squadra della provincia di Brescia. Sugli spalti, è stata una gran serata, conclusa con le due tifoserie che inneggiavano all’altra squadra, grande sportività insomma, che ha fatto dimenticare il pomeriggio della gara di ritorno dei playout col Cosenza, partita non conclusa per i disordini innescati dalla tifoseria lombarda, puniti col ko a tavolino e la disputa a porte chiuse delle prime due gare interne di questa stagione del Brescia. Sul campo però, la squadra ha fatto una grossa fatica. La Feralpisalò nel primo tempo è passata in vantaggio, ha dominato fino all’intervallo senza però chiudere la gara. Così il Brescia, nel recupero, ha acciuffato il pari con la rete di Moncini che già nel turno precedente, contro l’Ascoli sempre in casa, aveva salvato le rondinelle nei minuti finali. Così, alla ripresa, per capire quanto vale questo Brescia ancora imbattuto, diventa quasi una gara-verità la trasferta di Terni, sabato prossimo. Gli umbri oggi disputerebbero i playout con lo Spezia ma nelle ultime due uscite, in cui hanno raccolto 4 punti, stanno ingranando dopo un avvio-no di stagione, in cui comunque avevano raccolto meno di quanto meritassero. Ecco, se Gastaldello tornerà dal Liberati con qualcosa in tasca, magari si potrebbe prospettare una stagione più tranquilla dell’ultima, in attesa di giocarsi i tre jolly dei recuperi (che comunque, non saranno gare agevoli). Altrimenti, dovesse arrivare il primo ko stagionale (la Ternana nell’ultima uscita interna ha schiantato 3-0 la Reggiana di Nesta), il Brescia potrebbe iniziare a sentire odore di zona calda della classifica e scatterebbe l’allarme. Ma magari ci penserà ancora Moncini, attaccante che in B, nonostante venga dalla retrocessione con la Spal, sa Il fatto suo. Oppure Borrelli, il centravanti giunto in prestito dal Frosinone, autore di un gran gol nella vittoria sul Lecco. C’è chi lo paragona a Caracciolo. Ma l’Airone, rimasto legatissimo al Brescia, rifiuta il parallelo. Tuttavia, le basi su cui edificare la stagione potrebbero venire dalla difesa: finora il Brescia ha incassato solo due reti, prendendo la prima solo alla quinta uscita. E spesso, con una difesa che tiene bene, si fa molta strada. LEGGI TUTTO