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    Il sarrismo è vivo. Un errore pensare fosse in crisi

    Dalla rinascita di Romagnoli, Vecino e Pedro al bel gioco, è tutta un’altra Lazio. E dopo le difficoltà di inizio stagione è ora di rendere merito a un allenatore che è maestro di calcio

    Partiamo dall’obiezione: beh, non basta una vittoria, una grande partita, per cancellare le difficoltà di questo avvio di stagione. E non basta a “riabilitare” Sarri, che ha presentato – da agosto a oggi – una Lazio molto lontana da quella del campionato scorso. Ma proprio questo, a proposito di obiezioni, dovrebbe servire per rimettere un po’ d’ordine. Come non basta una partita per cancellare le cinque o sei precedenti – perché nel frattempo è anche arrivato il trionfo di Napoli – così non sarebbero dovute bastare poche gare per mettere in discussione tutto ciò che – di bello, entusiasmante – è stato fatto in passato.  LEGGI TUTTO

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    Casarin: “Su Pulisic Var doveva sciogliere il dubbio”

    L’ex arbitro a Radio Anch’io sull’episodio in area non chiarito: “Bisogna verificare se le situazioni di ogni campo dove è installato il Var è in grado di risolvere i problemi”

    “Il Var è ormai indispensabile in tutto il mondo, ma mi chiedo: è una tecnologia adeguata a scoprire quello che l’arbitro non è riuscito a vedere? Altrimenti abbiamo una cosa inutile. Bisogna verificare se le situazioni di ogni campo dove è installato il Var è in grado di risolvere i problemi”. Parola di Paolo Casarin, ex arbitro, a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, sull’episodio Pulisic in Genoa-Milan con il dubbio di un tocco di braccio del milanista. “Pulisic era circondato da difensori del Genoa, quando ha segnato, nessuno ha accennato a una protesta – ha detto Casarin -. L’arbitro ha fatto una cosa umana, neanche i difensori del Genoa avevano identificato qualcosa di irregolare. Il Var doveva sciogliere il dubbio e invece ha alzato le mani”.

    il caso sacchi—  Sulla mancata stretta di mano tra l’arbitro Luca Sacchi (poi sospeso) e l’assistente Francesca Di Monte, Casarin ha affermato: “Non è stato bello da vedere. Nel tunnel, è inutile che gli arbitri facciano tanti saluti come tornassero dall’America. Ieri il presidente Aia ha chiarito che ci sono almeno duemila ragazze che arbitrano. E’ stato un movimento maldestro, ma mi ha dato fastidio, è stata una scena sgradevole. Probabilmente Sacchi, preso dal momento, si è dimenticato di dare la mano alla persona a cui la doveva dare per prima”.  LEGGI TUTTO

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    La Juve parte a -14% in Borsa: la reazione dei mercati al bilancio e all’aumento di capitale

    Il dato all’apertura dei listini dopo l’annuncio di venerdì della perdita di 123,7 milioni nel rendiconto 2022-23 e dell’avviamento dell’iter per la ricapitalizzazione da 200 milioni 

    Il titolo della Juventus è quello che ha fatto segnare la peggiore performance all’apertura della Borsa di Milano a inizio settimana, facendo segnare una perdita del 14,4 per cento a 0,2416 euro. La reazione dei mercati è arrivata alla riapertura del listino milanese dopo l’annuncio, arrivato venerdì a Borsa chiusa, dell’approvazione da parte del cda bianconero del progetto di bilancio 2022-23 con una perdita di 123,7 milioni, quasi dimezzata rispetto ai 239,2 milioni del bilancio precedente, “in parte influenzata dagli effetti negativi sui ricavi e sui costi correlati agli esiti dei procedimenti sportivi italiani e internazionali”. 

    l’annuncio —  Di fronte alla stima della società di un rosso anche per il primo trimestre del nuovo esercizio, con perdite superiori al terzo del capitale sociale, per realizzare gli obiettivi aziendali fino al 2027 è stato avviato il rafforzamento patrimoniale con un aumento del capitale sociale di 200 milioni di euro. L’azionista di controllo, la holding Exor (-0,41% alla Borsa di Amsterdam), si è impegnata a sottoscrivere la quota di sua pertinenza, 128 milioni pari al 63,8% della propria quota, attraverso versamenti in conto futuro aumento di capitale. Per la sottoscrizione delle nuove azioni eventualmente non sottoscritte sarà costituito un consorzio di garanzia.  LEGGI TUTTO

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    Non solo Giroud: da Osimhen a Gatti, chi può andare in porta nelle 20 di A

    Le immagini di Olivier Giroud che a tempo scadutissimo in uscita allunga i guanti e salva il Milan contro il Genoa hanno fatto il giro del mondo. Perché è vero che un rosso al portiere a cambi finiti non è una novità assoluta, ma è vero pure che difficilmente chi viene scelto per questa “missione” poi si lancia in imprese memorabili. Vediamo ora, squadra per squadra (in rigoroso ordine alfabetico), chi sarebbe chiamato a difendere i pali in caso di emergenza. Sia chiaro, praticamente nessuno ha un uomo designato, ma in alcuni casi c’è chi in allenamento si è divertito a andare in porta, in altri la tendenza è quella di scegliere in base a due criteri: il fisico e l’istinto. LEGGI TUTTO

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    Dybala, sospiro di sollievo: lieve stiramento al collaterale, obiettivo Inter

    Dopo il brutto colpo rimediato ieri a Cagliari al ginocchio sinistro, l’argentino è stato portato in gran segreto presso la clinica Villa Stuart di Roma. Menischi e crociato ok, ecco i tempi di recupero

    Dopo la Grande Paura, squarci di sereno si allargano intorno all’orizzonte di Paulo Dybala. Dopo il brutto colpo rimediato ieri a Cagliari al ginocchio sinistro, stanotte intorno all’una l’attaccante – come viene riferito da amici sudamericani dell’argentino – è stato portato in gran segreto presso la clinica Villa Stuart di Roma, dove è stato sottoposto a risonanza magnetica. L’esito è stato tutto sommato positivo. I menischi e il legamento crociato sono a posto. Risulta solo un lieve stiramento al legamento collaterale, che gli procura una sintomatologia dolorosa, ma che potrebbe essere smaltito abbastanza in fretta, anche se molto dipende dai sintomi che prova il giocatore.

    OBIETTIVO INTER—  Con queste premesse, pur dovendo saltare i prossimi due impegni con la sua nazionale, Dybala comincerà subito una fisioterapia specifica e potrebbe tornare dopo la sosta, anche se non detto che ce la faccia a essere a disposizione già per la sfida dell’Olimpico contro il Monza. Più probabile che l’argentino magari desideri recuperare con più calma e senza rischi, per presentarsi senza problemi alla sfida del 29 ottobre a San Siro contro l’Inter. Comprensibile. D’altronde, come ha detto ieri anche Lukaku, “Paulo è il giocatore più importante della squadra”. E l gol segnato lo scorso anno ai nerazzurri proprio a Milano resta ancora nella memoria per certificarlo. LEGGI TUTTO