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    Sottil rischia l’esonero: le quote di Empoli-Udinese

    UDINE, ITALY – OCTOBER 09: Andrea Sottil, Head Coach of Udinese Calcio, interacts with the crowd prior to kick off of the Serie A match between Udinese Calcio and Atalanta BC at Dacia Arena on October 09, 2022 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images) LEGGI TUTTO

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    Dalla Champions alla Serie A: così Milan e Inter si rituffano nel campionato

    I nerazzurri hanno confermato forza e maturità. I rossoneri ancora spreconi, come con il Newcastle. Ma anche tante buone cose

    Come rientrano le milanesi in campionato? Più sorridente l’Inter, forte del poderoso secondo tempo con il Benfica e del primo posto nel girone. Il Milan si ritrova di nuovo a rimpiangere le occasioni sprecate, come con il Newcastle. Zero gol dopo 180’ zeppi di tiri sono imperdonabili. Ha ragione Leao: “In Champions, se non segni, paghi”.  LEGGI TUTTO

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    Napoli, accettare il ko con una big significa ridimensionarsi

    Contro il Real Madrid lo spallettiano “uomini forti destini forti” pare finito in soffitta. Per Garcia “basta che ci sta ‘a salute”

    Il Napoli non ha perso la faccia contro il Real Madrid, ma ha perso la sua sfrontatezza, arrestando il suo processo di crescita come squadra. Il motto spallettiano “uomini forti, destini forti” l’altra sera è finito in soffitta definitivamente con la maniacalità dei dettagli. E Rudi Garcia – che aveva la possibilità di liberarsi dell’eredità di Luciano Spalletti – è apparso come il Grande Frenatore di Stefano Benni, riportando il Napoli indietro a diversi anni fa, quando perdere di misura con una grande andava anche bene. In un percorso di abbassamento degli obiettivi oltre che del gioco: dove ieri si accontentava del pareggio col Genoa, oggi si accontenta della sconfitta col Real Madrid, molto sottotono e con una difesa dimenticabile, anche se aveva un Jude Bellingham in versione Zinédine Zidane, e un Federico Valverde sicuramente vagocampista ma altrettanto sicuramente vincitore della lotteria per un pallone solo da mettere in porta con Meret o senza Meret. E in uno stadio caldissimo come il cratere di un vulcano, che sembrava essere tornato quello che impressionò romanzieri come Juan Villoro e Roberto Fontanarrosa e filosofi del pallone come Jorge Valdano, il Napoli ha fatto un passo in avanti e due indietro. Proprio nelle serate di Champions dove aveva mostrato i progressi dell’era De Laurentiis, la squadra si è autoridimensionata.  LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Inter compatta e dominante. Bravo Inzaghi, così si vince in Europa”

    L’ex tecnico scrive per noi: “Contro il Benfica dopo il gol i nerazzurri hanno continuato ad attaccare, ad aggredire, non si sono mai fermati. E il ruolo di Thuram…”

    Cominciamo subito con la cosa più importante: complimenti all’Inter e a Simone Inzaghi. Contro il Benfica i nerazzurri mi hanno proprio convinto: la loro è stata una vittoria di stampo internazionale per il modo in cui hanno interpretato la partita. Devo ammettere che erano partiti un po’ così così, ma poi sono venuti fuori alla distanza e nella ripresa sono stati fantastici. Dopo il gol hanno continuato ad attaccare, ad aggredire, non si sono mai fermati. Bravissimi. E, cosa tutt’altro che da trascurare, non hanno corso alcun rischio: ciò significa che se il pallone lo tieni tu gli avversari hanno meno occasioni per crearti pericoli. A me sembra una questione tanto logica, eppure non sempre le squadre italiane si comportano in questo modo. L’Inter lo ha fatto ed è stato un bel vedere. Se, invece, dopo il gol del vantaggio di Thuram, fosse arretrata e avesse soltanto pensato a difendersi, chissà che cosa sarebbe successo. Di certo il Benfica avrebbe avuto qualche opportunità in più per raggiungere il pareggio.  LEGGI TUTTO