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    Geppi Cucciari: “Mi piace Barella. Ma quando giocavo ero come… Bisoli”

    La conduttrice di “Splendida cornice” su Rai 3 e di “Un giorno da pecora” su Radio 1 racconta le sue passioni sportive: “Sono fissata col basket, vorrei una squadra con cui allenarmi”

    R egina della critica. Geppi Cucciari incassa complimenti ovunque. Il suo “Splendida cornice”, in onda il giovedì su Rai 3 , fa il pieno di consensi e ottimi ascolti. Per un semplice motivo: fa divertire. Lei, sarda di Macomer, la boa dei 50 appena passata, sorride e, come gli allenatori, cita il gruppo: “Perché questo è un lavoro d’equipe. Il merito non è mio, ma di chi lavora con me. Un miracolo del gruppo. È un programma scritto con Luca Bottura. Sono contenta della critica ma pure degli ascolti, dei messaggi privati che ricevo, delle buone cose che scrivono sui social”. LEGGI TUTTO

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    Samp-Catanzaro: Pirlo si gioca tutto

    TORINO – Dopo le cinque gare di ieri, l’8ª giornata di Serie B prosegue oggi con le restanti cinque partite. Fra le quattro gare delle 16.15, brividi a Marassi, dove la Samp di Pirlo ospita il Catanzaro di Vivarini, l’ex regista della Juve si gioca la panchina. In teoria al Maestro dovrebbe essere dato tempo fino alla gara del 7 ottobre ad Ascoli, quella prima della sosta per le nazionali. Ma è chiaro che se la Samp – precipitata al penultimo posto dopo i risultati di ieri – dovesse perdere la quarta gara su quattro al Ferraris, la posizione di Pirlo si farebbe critica: la classifica piange e annuncia una stagione difficile, se non arriva la svolta. E attenzione al Catanzaro: i calabresi non erano così competitivi da decenni, sono l’unica neo pronossa che possa coltivare sogni di gloria e hanno dimostrato di aver assorbito il terribile 0-5 che gli ha inflitto il Parma in casa quando erano entrambe appaiate in testa. Poi il Catanzaro ha sfiorato la vittoria a Bari (2-2) e impattato col Cittadella in casa (1-1), ma la squadra c’è tutta e ha le carte in regola per un campionato importante. Il clou però, si gioca alle 18.30, allo Zini la Cremonese ospita la capolista Parma. I padroni di casa cercano ancora il primo successo interno, da due turni sono sotto la guida di Giovanni Stroppa (subentrato a Davide Ballardini), nei quali hanno raccolto 4 punti (2-2 all’esordio con l’Ascoli, promettente 1-2 a Cosenza). Bomber Coda è a 5 reti, cioé ha già segnato la metà dei gol che aveva realizzato nella scorsa stagione al Genoa, frenata da qualche incomprensione. E infatti questo Coda somiglia di più a quello leccese quando in due stagioni segnò 42 gol e portò i salentini in A. Di sicuro oggi tanti tiferanno Cremonese: i grigiorossi se vincono si rilanciano anche in chiave A diretta ma sopratutto fermerebbero la fuga del Parma. Gli emiliani di Pecchia stanno realizzando la miglior partenza in B della loro storia. Sono imbattuti e hanno raccolto 5 vittorie e 2 pari. Insomma, il Parma – squadra tecnicamente di Serie A ma al terzo anno di B – se supera anche questo esame, forse più probante di quelli affrontati finora, può veramente dire di essere la squadra da battere. Le altre gare delle 16.15. Intrigante Bari-Como. I pugliesi nell’infrasettimanale hanno incassato a Parma la prima sconfitta in campionato ma la squadra (quella che pareggia di più, 5 volte su 7), è attardata in classifica. In più, in settimana nella piazza ha tenuto banco la polemica sulle “negatività” che affliggono il Bari e che ha coinvolto prima lo storico capitano Di Cesare, poi anche la dirigenza. Legittimi e fondati i dubbi espressi dalla tifoseria sull’operato della società negli ultimi mesi. E dunque chissà che clima maturerà oggi al San Nicola, dove sbarca un Como che è la squadra del momento, la più in palla, reduce da 4 vittorie di fila. Moreno Longo, dopo un esordio in campionato choc (ko a Venezia, 3-0) sta facendo un gran lavoro e alle spalle ha la società più ricca d’Italia, i fratelli indonesiani Hartono. Il test di oggi dirà se il Como può lottare pure per la A diretta, anche se giustamente Longo parla di obiettivo playoff, perché il valore della squadra sembrerebbe quello ma i risultati degli ultimi tempi autorizzano a sognare in grande. Discorso simile per il Palermo che ha gli stessi punti del Como. Oggi la corazzata di Corini ha un test-verità in casa col Sudtirol (che esattamente un anno fa sbancava il Barbera e metteva le basi per diventare la squadra rivelazione della scorsa stagione). In settimana, la bella vittoria dei rosanero a Venezia (1-3) lascia intuire che il Palermo abbia i mezzi per aumentare il passo e mantenersi in zona A diretta, specie dopo che si è sbloccato bomber Brunori (suoi i tre gol al Penzo). Ma non va dimenticato che nell’ultimo turno in casa, il Palermo ha perso dal Cosenza, per questo che la gara col Sudtirol sembra una verifica chiave sulle potenzialità della squadra di Corini. Gli altoatesini di Bisoli sono ancora imbattuti ma vengono da tre pari di fila in cui hanno sofferto non poco. Pesa l’assenza in attacco, per infortunio, dell’albanese Merkaj, acquistato in estate dall’Entella in C: nelle prime gare era stato sempre decisivo e aveva segnato già 2 gol al debutto nella categoria. Dopo il suo infortunio, l’attacco è tornato quasi  tutto sulle spalle del pur ottimo Odogwu, ma la squadra ne sta risentendo anche se comunque il Sudtirol pare in grado di bissare la scorsa fantastica stagione. Infine, in chiave salvezza, si gioca Cittadella-Lecco. Nei veneti, a quota 9 punti, reduci dall’ottimo 1-1 di Catanzaro, c’è la sensazione che stia funzionando la mezza rifondazione della squadra operata in estate. Nel Lecco invece, che per le note vicende giudiziarie ha iniziato dopo la stagione e ha disputato solo 4 gare (con un punto raccolto), traballa la panchina di Luciano Foschi, l’uomo che ha riportato i blucelesti in B dopo mezzo secolo. LEGGI TUTTO

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    Sprint Mancini-Lukaku per il Pinocchio d’oro

    Per il premio intitolato al celebre burattino corre anche Allegri. Una pesca riunirà Gasp e il Papu come nello spot di Esselunga? La sentenza della ginnastica che lascia troppe ombre

    In questo 2023 si festeggiano i 140 anni dalla prima pubblicazione in volume di Pinocchio, il capolavoro dello scrittore Collodi che ci ha accompagnato per un tratto della nostra infanzia. In occasione della ricorrenza, il calcio ha ideato un Premio Pinocchio, rappresentato da una statuetta di legno del burattino con il naso lungo. Sono state rese note le nomination. Grande favorito, secondo i bookmaker, Roberto Mancini, neo-c.t. dell’Arabia, approdato gioiosamente nel Paese dei Baiocchi (monete ndr), ma, a suo dire, costretto all’esilio da dissidi tecnici con la Federcalcio. Importante anche la candidatura del belga Lukaku, che quest’estate giurava amore eterno all’Inter, mentre flirtava con la Signora, per poi approdare nella Capitale a rifinire il tridente: Romolo, Remo, Romelu. LEGGI TUTTO

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    Lazio, 100 milioni persi in 5 anni. Ma con la Champions è un’altra storia

    L’ultimo bilancio ha chiuso in rosso di 29,5 milioni. Nelle ultime stagioni Lotito ha alzato l’asticella degli stipendi, nel 2023-24 i premi Uefa e la plusvalenza di Milinkovic sistemeranno i conti

    Quinto esercizio consecutivo in rosso per la Lazio. Il consiglio di gestione formato dal presidente Claudio Lotito e da Marco Moschini, che in base al sistema dualistico della governance biancoceleste è deputato a predisporre i conti, ha licenziato il progetto di bilancio al 30 giugno 2023, in perdita per 29,5 milioni. Sarà poi il consiglio di sorveglianza ad approvare il documento nella riunione del 6 ottobre e l’assemblea dei soci convocata per il 28 ottobre ad archiviarlo in via definitiva.  LEGGI TUTTO

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    Tacchinardi: “Ha ragione Pioli, Juve favorita per lo scudetto. Koopmeiners perfetto per Allegri”

    Il doppio ex: “Gasp fantastico. Vlahovic e Scamacca ko? Ci rimettono di più i bianconeri”

    “La nuova Atalanta di Gasperini non mi stupisce, parliamo di una grande società e di un allenatore fantastico, ormai abituati a sostituire i giocatori con la pancia un po’ piena. Non mi sorprende nemmeno la partenza della Juventus: peggio dello scorso anno, visto tutto quello che è successo in campo e fuori, non si poteva fare… Allegri ha fame di rivincita e il peso di Giuntoli si sente”, racconta Alessio Tacchinardi, doppio ex della sfida. L’ex centrocampista è cresciuto in nerazzurro e, dopo aver debuttato in Serie A giovanissimo, ha giocato per 11 stagioni in bianconero.  LEGGI TUTTO

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    Com’è cambiato il Papu e cosa può dare alla Serie A

    Il nostro campionato ritrova un protagonista assoluto: da Bergamo era andato via tra le polemiche, il Siviglia e il Mondiale l’hanno gasato. E ora…

    Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

    @
    filippomricci
    1 ottobre

    – Madrid

    Riavvolgiamo il nastro, ma non di tanto. Fine maggio scorso, spalti del Sanchez Pizjuan. Sui sedili rossi dello stadio del Siviglia i giocatori sparsi parlano con i giornalisti in vista della finale di Europa League con la Roma. Noi siamo col Papu Gomez. Che sorride, ride e fa ridere parecchio. Simpatico, rilassato, felice. L’annata a Siviglia è stata complicata, iniziata con Lopetegui, passata per Sampaoli e chiusa con Mendilibar. Varie settimane in zona retrocessione, ma due lampi: per il Papu la partecipazione al Mondiale vinto dall’Argentina, per il Siviglia la cavalcata fino a Budapest. Avevamo chiuso l’intervista con questa domanda. LEGGI TUTTO